
USA: licenziati metà dei dipendenti del Dipartimento dell’istruzione

Dalle parole ai fatti. Donald Trump in campagna elettorale aveva promesso di smantellare il Dipartimento (Ministero) dell’istruzione, istituito nel 1978 dal democratico Jimmy Carter e confermato successivamente anche dai governi repubblicani. Ora, come si legge in un servizio di Michael C. Bender e Dana Goldstein del New York Times, il Dipartimento dell’Istruzione, che dipende dalla nuova ministra trumpiana Linda McMahon, ha annunciato il licenziamento di oltre 1.300 dipendenti, quelli addetti ai prestiti federali per l’università, al monitoraggio dei risultati degli studenti e al controllo del rispetto delle leggi sui diritti civili nelle scuole.
I licenziamenti significano che il Dipartimento, che aveva 4.133 dipendenti, ne avrà ora solo circa la metà perchè oltre ai 1.315 dipendenti licenziati, 572 hanno accettato di dimettersi (con incentivi) e altri 63 in prova non sono stati confermati.
Tuttavia il Dipartimento non potrà essere soppresso perché è stato istituito da una legge, e ne servirebbe un’altra per eliminarlo, e neanche tutti i repubblicani eletti al Congresso sarebbero d’accordo. Per esempio il senatore Bill Cassidy, repubblicano della Louisiana e presidente del Comitato del Senato per la salute, l’istruzione, il lavoro e le pensioni, ha fatto sapere tramite i social media di aver parlato con la ministra McMahon e di aver ricevuto da lei rassicurazioni sul fatto che i tagli non avrebbero influenzato la “capacità del Dipartimento di adempiere ai propri obblighi statutari”.
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