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“Se è vero che studiare all’estero, lontano dalle proprie famiglie e da sicurezze cementate nel tempo, rappresenta una sfida e insieme una prova di maturità per gli studenti, è anche vero che si tratta di un’opportunità di crescita e miglioramento per le nostre istituzioni universitarie“. Lo afferma il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo in un articolo su ‘La Stampa’ in riferimento ai 25 anni del progetto Erasmus.

“Dover insegnare a studenti stranieri – ha aggiunto Profumo – e offrire lezioni e servizi accessibili a chi proviene da un’altra cultura e parla una lingua diversa, hanno rappresentato il motore che ha spinto sempre di più i nostri atenei verso l’internazionalizzazione dell’offerta didattica. Dopo venticinque anni, sono ormai molti gli italiani che hanno studiato all’estero“.

“I vantaggi – ha spiegato il ministro – si vedranno nell’arco di pochissimi anni: nuove generazioni di cittadini a loro agio con le lingue straniere, le culture diverse e le più svariate opportunità professionali saranno il vero cemento dell’Unione Europea“.

Lo stesso Profumo poi nel corso di un’audizione alla Camera ha annunciato limature alla riforma dell’università, come si può sentire in questo AUDIO.

Mentre, il titolare dell’Istruzione dice no a modiche in materia di scuola: “Non sono necessarie nuove riforme. Ho sempre cercato di far funzionare le cose oliando quelle che già esistono: questo Paese ha troppe norme, noi dobbiamo farle funzionare”.