Una Finanziaria “light”

Light“. Cioè leggera, come si dice di certe sigarette, e di una popolare versione di Coca Cola.

Così il ministro dell’istruzione, università e ricerca Gelmini ha definito la manovra messa a punto dal collega Tremonti, dicendosi convinta che “una Finanziaria light sia ciò che serve al Paese“, e non “le vecchie liturgie e le lunghe trattative interminabili in Parlamento“, che portavano solo ad aumentare la spesa pubblica, “rendendola ulteriormente improduttiva“.

Al contrario, dice la Gelmini con una non del tutto scontata apertura di credito nei confronti di Tremonti, “serve il coraggio di assumere decisioni che vanno nella direzione opposta con la riqualificazione della spesa stessa“.

Anzi, di fronte alla protesta pressoché unanime dei dirigenti scolastici sulla mancanza di fondi per i corsi di recupero, Mariastella Gelmini torna su una critica che già aveva loro mosso in passato: “I dirigenti si lamentano spesso e dovrebbero fare bene il loro mestiere“, dice il ministro. “Quando uno ha incarichi così importanti deve saper scegliere le priorità e farsi bastare le risorse che ci sono. Il problema è che si spendono male tante risorse in piccoli progetti un pochino clientelari che non servono. Dove ci sono dirigenti capaci le scuole funzionano e riescono a trovare le risorse per le pulizie e per i progetti fondamentali“.