Portfolio dei dirigenti scolastici. L’agonia annunciata di uno strumento non gradito

Non ci sono dati ufficiali, ma sembra proprio che il portfolio del dirigente scolastico, lo strumento di autovalutazione voluto per consentire all’Amministrazione scolastica di assegnare la retribuzione di risultato ai capi d’istituto, sia in piena crisi.

La sua compilazione è stata osteggiata fin dalla sua prima costituzione tre anni fa, soprattutto da parte dei maggiori sindacati dell’area dirigenziale che, se pur in forma non esasperata, della sua non compilazione da parte dei DS hanno fatto uno strumento di pressione e di protesta rivendicativa.

Considerato dal Miur “uno strumento di orientamento, analisi e riflessione sui compiti e sulle competenze richieste al Dirigente scolastico per l’esercizio della “specificità delle proprie funzioni“, nonché uno strumento di supporto per lo sviluppo professionale e per la raccolta di documenti significativi, con particolare attenzione all’autovalutazione e alla valutazione”, il portfolio probabilmente è stato vissuto da molti dirigenti come un adempimento burocratico non in grado di intercettare le reali situazioni professionali dei DS.

Finalizzato ad essere uno strumento utilizzato come parte integrante di un processo di “miglioramento organizzativo e gestionale delle istituzioni scolastiche” nelle aree “direttamente riconducibili al dirigente scolastico, ai fini della valutazione dei risultati della sua azione dirigenziale” (comma 4, articolo 6 del DPR n.80/2013), il portfolio non è stato utilizzato dagli USR per contribuire (con i nuclei di valutazione) a misurare il livello professionale dei DS per la retribuzione di risultato, rimandata di anno in anno.

Non ci sono dati ufficiali, ma sembra che già nel 1° anno di applicazione (2016-17) lo abbia compilato circa il 65% dei DS in servizio; l’anno dopo la percentuale di compilazione non ha superato il 50%.

Non si sa quanti quest’anno abbiano provveduto a compilarlo entro il 31 agosto 2019, ma sembra che la percentuale non sia andata oltre il 20%.

Un flop annunciato che chiede di ripensare modalità più semplici per l’attribuzione della retribuzione di risultato di questa area della dirigenza pubblica.