Valutazione dei dirigenti scolastici: croce e contraddizioni del portfolio

È in atto in questi giorni l’incontro-esame dei dirigenti scolastici con i nuclei di valutazione. Tutto in funzione della valutazione finale da parte del direttore generale dell’USR di riferimento, una valutazione che, per il secondo anno consecutivo, non avrà ancora effetto sulla retribuzione di risultato.

Per un numero ristretto di dirigenti scolastici il nucleo si reca nella sede dell’interessato per una valutazione in situazione più completa e pertinente.

Per gli altri l’incontro è una specie di esame, basato soprattutto sui contenuti del portfolio personale compilato nel corso dell’estate, anche in relazione con gli altri documenti di base della propria istituzione scolastica (PTOF, RAV e PdM).

In alcuni casi l’esame può rappresentare, soprattutto per i dirigenti di lunga esperienza, un momento imbarazzante, laddove il nucleo li tratti quasi da scolaretti con domande lontane dalla quotidianità dei loro problemi e delle responsabilità personali, domande spesso più incentrate sulla documentazione che sulla concretezza reale della dirigenza.

Ma in tutto questo c’è una stranezza di fondo. Mentre tanti dirigenti vivono questa fase della valutazione che li distoglie dai tanti problemi gestionali (molti di loro sono gravati anche dal peso di una reggenza), molti loro colleghi, invece, se ne possono stare senza ansia e senza affanni nelle loro sedi senza lo stress dell’incontro con i nuclei di valutazione. Chi sono questi esentati dalla valutazione? E quanti sono? Si stima siano quasi un terzo o poco meno dell’intera categoria: sono i dirigenti scolastici che, seguendo l’invito del sindacato dei dirigenti (ANP), hanno deciso di non compilare il portfolio. Non hanno dovuto tribolare per la compilazione e, in qualche modo, sono stati ‘premiati’ con l’esclusione dall’esame.

Stranezze e contraddizioni che si spera vengano superate quanto prima.

Visto che si parla di portfolio e di nuclei di valutazione ci sia consentita una domanda un po’ provocatoria: ma per gli altri dirigenti della pubblica amministrazione esiste il portfolio o qualcosa del genere come strumento base per la loro valutazione e l’esamino del nucleo per la determinazione della retribuzione di risultato?