Una carriera per i docenti. Se sei mesi vi sembran pochi…

Nell’intervista a Tuttoscuola il ministro Gelmini ha parlato con chiarezza di un limite temporale – sei mesi – entro il quale o ci sarà un accordo con i sindacati per varare la nuova carriera dei docenti in forma contrattata, oppure questo accordo si rivelerà impossibile, e in tal caso “il governo andrà avanti per la propria strada prendendosi tutte le responsabilità“.

Sei mesi, per i tempi della politica scolastica italiana, sono pochi. Pochi se confrontati con i sei anni trascorsi invano da quando si stabilì in sede ARAN, in un contratto del 2003, che “entro dicembre” (del 2003) sarebbero state messe a punto proposte concrete e immediatamente operative in materia di carriera dei docenti. Pochissimi se si pensa ai dibattiti e ai convegni degli anni ottanta sulla professionalità docente.

Lo sa certamente anche il ministro Gelmini, che è troppo giovane per aver vissuto quelle vicende, ma sufficientemente esperta per non aver fissato quel termine a caso. Ma che cosa potrà concretamente avvenire nei prossimi sei mesi per spianare la strada ad una nuova carriera dei docenti? E con quali caratteristiche: quelle individuate nell’ultima versione del ddl Aprea (tre livelli: ordinario, esperto e senior) – ddl peraltro bloccato da contrasti interni alla maggioranza su più punti – oppure altre su cui tentare un accordo?

Ma un accordo con chi? Con i sindacati per via contrattuale, come chiede a gran voce la Cisl scuola, o con l’opposizione, o almeno con una parte di essa, per uno sbocco legislativo? Verrebbe abbandonato, in tal caso, il ddl Aprea, oppure se ne stralcerebbe la parte che riguarda lo stato giuridico dei docenti per farne, per esempio, un disegno di legge governativo? Sarebbe d’accordo su questa operazione l’on. Aprea?

Intervenendo al workshop Ambrosetti a Cernobbio Mariastella Gelmini ha ribadito la sua preferenza per soluzioni condivise:  “noi andremo avanti a lavorare e lo vorremmo fare in un clima bipartisan e di confronto”, ha detto, ma “se capiamo che non è possibile facciamo quello che deve fare un governo che ha senso di responsabilità. Individuiamo delle soluzioni“. In sei mesi…