Un programma di fine legislatura/2. L’elenco delle cose da fare

Per l’attuale governo e Ministro l’elenco delle cose da fare nel settore dell’istruzione e formazione (si intende: da fare bene) nei prossimi due anni è lungo.
Proviamo a fare un elenco delle più importanti questioni sul tappeto: nuove e definitive “Indicazioni nazionali” per il primo ciclo; approvazione finale e immediato collaudo operativo dei tre decreti legislativi sul diritto-dovere per 12 anni, sull’alternanza scuola-lavoro e sulla valutazione; varo del decreto sul secondo ciclo, avendo preventivamente risolto i problemi sia politici che istituzionali che riguardano il sistema di istruzione e formazione e il destino degli istituti tecnici e professionali; definizione dei “livelli essenziali di prestazione” e degli standard minimi formativi; avvio delle nuove modalità di formazione iniziale e di reclutamento degli insegnanti (art. 5 della legge n. 53/2003).
E ancora: nuovi assetti contrattuali per il personale, compresi i dirigenti scolastici, funzionali alla realizzazione della riforma; megapiano di formazione in servizio a sostegno della riforma; riqualificazione della spesa per l’istruzione, accrescendo la quota per investimenti.
Insomma, visti i tempi, quasi un libro dei sogni. Ma se non alzerà il tiro, e non centrerà nei prossimi due anni tutti, o quasi tutti, gli obiettivi di rinnovamento qui ricordati, la maggioranza non guadagnerà consensi nel mondo della scuola e dintorni. Anzi, ne potrà perdere molti, come accadde anche al governo di centro-sinistra nella precedente legislatura.