Un passo avanti dell’anagrafe nazionale degli alunni

Prevista dal decreto legislativo sul diritto dovere di sette anni fa (d.lvo 76/2005) e avviata circa due anni fa dal decreto ministeriale 74/2010, l’anagrafe degli alunni compie un ulteriore passo avanti grazie alla recente legge sulla semplificazione.

Inizialmente prevista per controllare in particolare l’andamento dell’obbligo di istruzione, l’anagrafe potrà ora meglio corrispondere a tutti i compiti istituzionali del Miur.

Con nota della Direzione generale per gli studi, la statistica e i sistemi informativi, pubblicata in data odierna, si ricorda quanto in proposito ha previsto la legge 4 aprile 2012, n. 35  di conversione in legge del decreto-legge  n. 5/2012, recante disposizioni sulla semplificazione e sviluppo, ha introdotto, all’articolo 48, la norma, secondo cui “L’anagrafe nazionale degli studenti di cui all’articolo 3 del decreto legislativo 15 aprile 2005, n. 76, e successive modificazioni, è utilizzata, oltre che ai fini di cui agli articoli 1 e 2 dello stesso decreto legislativo n. 76 del 2005, per l’assolvimento dei compiti istituzionali del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, nonché come supporto del sistema nazionale di valutazione del sistema scolastico.

La nota ministeriale precisa che ciò consentirà “di individuare nell’Anagrafe Studenti uno strumento che assume carattere di centralità rispetto all’intero servizio di istruzione realizzato dal Ministero in tutte le sue articolazioni centrali e periferiche. In tal modo, è possibile individuare nell’intento del legislatore la volontà di affermare, anche formalmente, il ruolo primario dell’alunno, all’interno del “sistema scuola”, da cui trae origine, completamento e conclusione l’intera organizzazione scolastica.

Ovviamente il sistema centralizzato di questa anagrafe nazionale richiede che dal territorio vi sia in modo costante e rigoroso da parte delle istituzioni scolastiche il flusso di informazioni e dati necessari per un costante aggiornamento.

Come si sa i dati a livello nazionale affluiscono in forma anonima per tutelare la privacy degli alunni.

È auspicabile che il potenziale ampliamento di questo importante strumento si estenda anche ai bambini della scuola dell’infanzia, attualmente non inclusi in anagrafe in quanto non assoggettati all’obbligo di istruzione.