Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Un Convegno su identità religiosa e integrazione

MIGRAZIONI E SOCIETÀ: Descrizione: Fondazione Scalabrini Scalabrini International Migration Institute – Centro Studi Emigrazione Roma Convegno MIGRAZIONI E SOCIETÀ: dialogare per convivere Pontificia Università Urbaniana 28 novembre 2006 – ore 9:00 -13:00

Per dei muri che cadono, altri muri si innalzano, per delle frontiere che scompaiono, altre ne vengono tracciate. E i muri non sono solo alle frontiere. Sono anche dentro le nazioni, dentro la città. Sono i muri dell’incomprensione, dell’intolleranza, dell’indifferenza. Quando permangono questi muri, il dialogo diventa difficile, e senza dialogo è impossibile convivere. Per riflettere su questi temi, la Fondazione Scalabrini, lo Scalabrini International Migration Institute (SIMI) e il Centro Studi Emigrazione Roma (CSER) organizzano quest’oggi in occasione del 119° anniversario di fondazione della Congregazione dei Missionari scalabriniani e come atto accademico del SIMI, il convegno Migrazioni e società: Dialogare per convivere.

Il convegno, che si tiene presso la Pontificia Università Urbaniana, si articola in due sessioni. La prima converge sul tema del dialogo interculturale, con interventi di Milena Santerini, in una prospettiva pedagogica, e di Adel Jabbar, che propone invece un approccio più antropologico, a partire dalle esperienze di vita. La seconda sessione è dedicata al dialogo inter-religioso e post-secolare. Sull’aspetto inter-religioso intervengono Justo Lacunza-Balda e Adnane Mokrani. Presso l’opinione pubblica sembra che le difficoltà di convivenza e condivisione nella società attuale derivino dalla diversità religiosa, che le migrazioni accentuano e con cui ci fanno incontrare. È proprio impossibile dialogare tra credenti che mantengono richiami diversi all’assoluto? Come si esprime il dialogo tra persone che si incontrano tutti i giorni? Il dialogo in una società di pluralismo culturale e religioso propone anche tematiche più generali, che riguardano la convivenza nella diversità. L’appartenenza religiosa è un aiuto o un intralcio alla costruzione pubblica della convivenza?

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