Un colpo deciso al precariato

Lo studio di Tuttoscuola/3

Non si ricorda a memoria una stabilizzazione dei posti vacanti della dimensione uguale a quella decisa dal Consiglio dei ministri (sfiora il 100%), se non quella della Buona Scuola che implicava, però, altri aspetti eccezionali.

Un risultato forse figlio dell’emergenza che ha convinto il MEF ad accogliere quasi in toto la richiesta della ministra dell’istruzione Azzolina di assicurare il massimo di stabilità ai posti esistenti vacanti. Un maxi reclutamento reclamato a gran voce dai sindacati della scuola e anche dall’opposizione che, con la Lega in testa, aveva chiesto il massimo possibile di stabilizzazione.

Dopo avere stabilizzato quasi tutti i posti vacanti, rimarranno senza titolare i posti dei concorsi che si svolgeranno nei prossimi mesi, relativamente alla quota prevista per il 2020-21 (circa 18 mila posti accantonati che per quest’anno saranno assegnati in supplenza annuale – contratto fino al 31 agosto- ad altrettanti docenti precari).

L’anno scorso i supplenti annuali nominati su un posto vacante privo di titolare sono stati (secondo una documentazione della Cisl scuola) 38.241.

Rispetto ai supplenti annuali di quest’anno (poco più di 18 mila), la differenza (in meglio) è di circa 20 mila supplenti annuali in meno.

L’anno scorso i supplenti nominati fino al 30 giugno invece sono stati 149.624.

Per quest’anno quel numero potrebbe essere confermato con l’incremento di 7-10 mila posti su sostegno in deroga.

L’anno scorso, i supplenti annuali e fino al 30 giugno sono stati complessivamente 187.865; quest’anno potrebbero essere oltre 10 mila in meno.

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