Un anno di scuola dall’A alla Z

 

Un anno di scuola dall’A alla Z
Fatti, avvenimenti e persone – Consuntivo del 2003 

A cura di TUTTOSCUOLA

 

 

A

Agenda della riforma

Novembre. Arriva a tutti gli insegnanti l’agenda 2003-2004 sulla riforma, omaggio del ministro Moratti. Contiene informazioni per illustrare e far conoscere i principali aspetti della legge 53/2003 di delega per la riforma.
Ma non tutti evidentemente vogliono essere informati. C’è infatti chi apprezza e richiede copie supplementari, ma c’è anche chi non gradisce l’omaggio e lo rispedisce, con il supporto logistico di qualche sindacato, al mittente.
Resi a viale Trastevere

 

Alunni stranieri

Ottobre. 51 mila alunni stranieri in più nelle scuole italiane nell’arco di un solo anno.
Sono in tutto 232.766 gli alunni non italiani, il 3% dell’intera popolazione scolastica. Due stranieri su tre siedono sui banchi di scuole del nord.
La presenza straniera in Italia non è un fenomeno congiunturale e transitorio, ma ormai un dato strutturale. Vengono registrate 189 nazionalità straniere presenti su 195 censite dall’Istat: è la globalizzazione dell’emigrazione.
Melting pot

 

Anticipi

Aprile. Diventano operativi per legge gli anticipi di iscrizione previsti dalla legge di riforma. Si comincia dalla prime classi di scuola elementare: poche adesioni al nord e discreti consensi al sud. Per la scuola dell’infanzia c’è un rinvio per verificare le condizioni di fattibilità, poi non se ne fa più nulla.
Per effetto degli anticipi vengono istituite più di 900 nuove prime classi di scuola primaria dall’anno scolastico 2003-2004 che danno vita a 1.450 nuovi posti di docente.
Tanto rumore per nulla (o poco)?

B

Buono scuola

Agosto. Previsto in finanziaria per un contributo poco più che simbolico per le famiglie di alunni iscritti a scuole paritarie, e passato quasi inosservato per mesi, diventa motivo di vivaci discussioni quando il ministro informa di aver predisposto gli adempimenti amministrativi per dare esecuzione alla legge.
Diventa lo slogan di accusa al Governo nelle manifestazioni in difesa della scuola pubblica.
Tabu’

 

Contratto

Maggio. Dopo circa sei mesi di negoziato per il rinnovo del contratto nazionale del personale scolastico, scaduto dal gennaio 2002, si conclude la lunga trattativa con l’accordo tra Aran e sindacati rappresentativi. Siglano l’intesa con l’Aran i tre sindacati confederali della scuola e lo Snals; non firma la Gilda.
Gli aumenti contrattuali sono mediamente di circa 120 euro lordi al mese, senza contare l’accessorio per il fondo di istituto.
L’obiettivo di stipendi un po’ più “europei” si avvicina, mentre non si fa cenno alcuno al parallelo obiettivo della media europea delle prestazioni e dei carichi di lavoro.
Di transizione

C

Crocefisso

Ottobre. L’avevano dimenticato in molti e, senza dar nell’occhio e senza reazioni di nessuno, era anche sparito da molte aule scolastiche – per disattenzione e incuria, piuttosto che per scelta religiosa o ideologica.
La sentenza che ne voleva vietare l’esposizione è servita invece a farlo riapparire in molte aule e ha consentito improvvisamente a molti personaggi politici di (ri)scoprirsi opportunamente uomini di fervida fede…
Simbolo universale

 

 

 

Decreto legislativo

Maggio. A due mesi dall’approvazione della legge delega di riforma, viene predisposto tempestivamente il primo decreto legislativo di attuazione. Riguarda la scuola dell’infanzia e il primo ciclo di istruzione. Il 9 maggio però il Consiglio dei ministri lo rimanda a settembre: il ministro dell’Economia vuole prima l’emanazione del piano finanziario per la riforma. Occorre aspettare 4 mesi prima che il Consiglio dei ministri dia l’ok.
Il provvedimento da decreto-sprint si trasforma in decreto-lumaca, frenando così per almeno un anno l’avvio della riforma che partirà, se tutto andrà bene, dal settembre 2004.
Parto infinito

 

D

Dispersione e disagio giovanile

Dicembre. Il Rapporto Censis 2003 mette a fuoco il problema della dispersione scolastica, già oggetto del seminario europeo del ministro Moratti a San Patrignano.
Indicatore di disagio giovanile, il tasso di dispersione scolastica negli istituti superiori italiani è alto: ogni anno si perdono per strada 250 mila studenti, 50 mila per ogni anno del quinquennio.In un contesto relazionale e sociale debole, i ragazzi sono più vulnerabili e oggetto di sfruttamento: 144.285 minori di 14 anni svolgono attività lavorative e 31.500 di loro sono impegnati in attività lavorative in forme di vero e proprio sfruttamento.
Danno sociale e intellettuale

E

EDS

Ottobre. L’Eds, il gruppo che ha fornito per anni il servizio informatico per il ministero dell’istruzione, perde la gara d’appalto per il rinnovo del contratto, ma impugna la decisione e ottiene ragione dal Tar del Lazio. Intanto il servizio è affidato all’IBM, capocordata del gruppo vincitore (per il momento). Cominciano ricorsi e controricorsi: si aspetta la conclusione della vicenda giudiziaria e si temono contraccolpi sul servizio. La posta in gioco è alta: 339.789.715 euro di budget, pari a 658 miliardi delle vecchie lire.
Contesa informatica

 

 

 

 

 

F

Formazione per la riforma

Aprile. Parte un megapiano di formazione e aggiornamento dei docenti e dei dirigenti scolastici, a cominciare da quelli del settore primario, che da settembre 2003 dovrebbero essere impegnati nell’attuazione della riforma.
La mancanza di provvedimenti certi di attuazione della riforma frena però l’avvio del piano verso il quale buona parte della scuola elementare si dimostra non a favore. Il Miur precisa la non obbligatorietà della partecipazione al piano e molti collegi docenti ne deliberano il rinvio sine die. Il megapiano viene silenziosamente archiviato.
Figuraccia

 

Frequenza obbligatoria

Maggio. Una novità annunciata. Lo schema di decreto legislativo per la riforma del primo ciclo di istruzione introduce il principio del minimo di frequenza per la validità dell’anno scolastico nei confronti degli alunni della scuola media (scuola secondaria di primo grado).
Salvo casi eccezionali che le scuole potranno regolamentare autonomamente, gli alunni dovranno frequentare le lezioni e le attività per almeno tre quarti dell’orario annuale personalizzato.
Varrà anche per gli studenti dei futuri licei.
Deterrente contro le occupazioni?

G

Gratuità dei libri di testo

Settembre. I Comuni italiani hanno deciso di non accollarsi l’onere dei libri di inglese per le prime classi della scuola primaria, per mancanza di apposita previsione di finanziamento. Mancata la gratuità, quest’anno i libri se li sono pagati i genitori. L’anno scorso, quando ancora non si parlava di attuazione della riforma, molti Comuni hanno regolarmente pagato i libri di inglese in prima agli alunni di circa 10 mila classi che per loro iniziativa sperimentavano l’inglese.
Potenza della riforma

H

Handicap

Settembre. La previsione della legge finanziaria di procedere ad accertamento collegiale delle disabilità ai fini dell’integrazione scolastica degli alunni portatori di handicap non si è ancora attuata. In mancanza di “filtro”, continua l’aumento del numero di portatori di handicap nelle scuole statali che passano dai 146.389 del 2002-2003 ai 151.299 di questo anno scolastico.
Va delusa anche la speranza (per il bilancio statale) di diminuire il numero dei docenti di sostegno che passano dai 75.288 del 2002-2003 ai 75.451 di questo anno scolastico.
Servizio pubblico

 

Inglese e Informatica

Luglio. Il ministro Moratti anticipa alcuni aspetti della riforma, generalizzando dall’anno scolastico 2003-2004 nelle prime e nelle seconde classi della nuova scuola primaria l’alfabetizzazione dell’inglese e dell’informatica.
Due delle tre “i” dei messaggi elettorali della maggioranza di Governo cominciano a prendere consistenza, ma, proprio all’interno della stessa maggioranza, voci autorevoli chiedono più attenzione ad una “i” dimenticata: quella dell’italiano.
“I”, chi più ne ha più ne metta

 

I

Intese

Giugno. In attesa della definizione completa del nuovo diritto-dovere fino a 18 anni e per far fronte al gap temporaneo conseguente all’abrogazione della legge 9/99 che aveva elevato di un anno l’obbligo scolastico, Stato e Regioni convengono di dar vita ad intese regionali per l’attuazione di percorsi formativi offerti ai giovani che escono dal primo ciclo di istruzione.
Obiettivi, modalità e criteri sono definiti da apposito accordo quadro tra ministeri del lavoro, dell’istruzione e Regioni. La nuova offerta formativa deve prevedere modelli di percorsi di durata almeno triennale e consentire il conseguimento di una qualifica.
Mettici una pezza

 

Irc

Luglio. La Camera approva definitivamente, anche con voti dell’opposizione, la legge che immette nei ruoli statali gli insegnanti di religione cattolica (IRC), da sempre in posizione di incarico su designazione dell’ordinario diocesano.
La legge prevede un primo concorso riservato a favore degli incaricati di Irc con quattro anni di servizio, e la possibilità, per soppressione di posti, di transitare nei ruoli ordinari.
Dura la polemica a sinistra.
Guerra di religione

 

Legge delega

Marzo. La proposta di riforma del ministro Moratti diventa legge. La delega affida al Governo la responsabilità di ridefinire il sistema di istruzione e di formazione entro due anni.
La delega non piace ai sindacati e ai partiti di opposizione che si sentono estromessi dalle scelte per riformare la scuola italiana (i fatti finora lo confermano), dimenticando che la precedente legge 30/2000 sui cicli scolastici era anch’essa – di fatto più che di forma – una legge delega.
Corsi e ricorsi storici

L

Licei tecnologici

Febbraio. A Fiuggi il ministro Moratti promuove un ampio dibattito tra testimoni privilegiati sulle scelte di riforma dei futuri licei. Due posizioni a confronto: un solo liceo tecnologico o un’articolazione del liceo tecnologico in più indirizzi, fino a 6-7, con chiare connotazioni settoriali.
Si tratta di capire se nascerà un canale professionale ampio e diversificato, erede dell’istruzione tecnica e professionale, o se sotto l’ampio mantello della “licealità” troveranno rifugio praticamente tutti gli istituti tecnici e molti professionali, ulteriormente deprofessionalizzati.
Scelta di fondo

 

Mensa scolastica

Ottobre – novembre. Per la formulazione poco chiara dello schema di decreto legislativo per il primo ciclo di istruzione si teme che l’assistenza alla mensa degli alunni non venga assicurata dalla scuola. Si diffonde la voce che i genitori dovranno pagare il servizio di assistenza e si dice che anche le attività pomeridiane saranno a pagamento. Si arriva anche a quantificarne il prezzo in 5 euro al giorno per alunno: le verità della folla manzoniana.
Leggende metropolitane

M

Ministero

Gennaio. Ritorna, ai margini della polemica tra pubblico e privato, la questione nominalistica della titolazione del ministero guidato da Letizia Moratti.
Si chiamava una volta della “pubblica” istruzione e si è rilevato che all’arrivo del ministro di un Governo di destra che strizza l’occhio al privato, a danno del pubblico, la titolazione del ministero dell’istruzione ha perso l’aggettivo “pubblica”.
Una chiara volontà, dice qualcuno, di volere favorire il privato.
Ma la nuova titolazione del ministero dell’istruzione è stata decisa dal Governo dell’Ulivo nella scorsa legislatura.
Lana caprina

N

Nuove professionalità

Marzo. La legge 53/2003 per la riforma scolastica prevede “nuove professionalità” e nuove “modalità organizzative” nella scuola dell’infanzia a sostegno degli anticipi di bambini di due anni e mezzo. La norma è ispirata ai modelli degli asili nido.
I sindacati di settore intravedono nella disposizione un’occasione di ampliamento degli organici per l’assunzione di nuovo personale; il ministero, invece, è preoccupato per le nuove spese indotte dalla norma. Ma tutto resta fermo per il momento. Anche le nuove modalità organizzative, attuabili attraverso la riduzione del numero di bambini per le sezioni con bambini anticipatari vengono rinviate.
In attesa di tempi migliori

 

Obbligo scolastico

Marzo. La fretta di liberarsi del passato gioca un brutto scherzo ai parlamentari della maggioranza che, nell’approvare la legge di delega, vi inseriscono un comma finale che abroga, con effetto immediato, la legge 9/1999 che aveva innalzato di un anno l’obbligo scolastico, e che era applicata da ormai cinque anni con discreto successo. In attesa del nuovo diritto-dovere ancora tutto da impiantare, resta un vuoto.
Autogol per troppo zelo

O

Organi collegiali scolastici

Novembre. L’autonomia delle istituzioni scolastiche c’è dal 1° settembre 2000, ma la riforma degli organi collegiali scolastici sta partendo con tre anni di ritardo, anzi quattro, perché i nuovi organi territoriali, previsti da un decreto legislativo lanciato dal ministro Moratti, verranno forse costituiti dal settembre 2004. Cambia un po’ tutto: niente maxielezioni, poca rappresentanza del personale scolastico, messi fuori gioco i sindacati e le associazioni di categoria.
Intanto da un anno e mezzo non ci sono notizie della proposta parlamentare di riforma degli organi collegiali delle scuole.
Riforma degli organi collegiali di istituto, se ci sei, batti un colpo

 

P

Primine

Maggio. Lo schema di decreto legislativo per il primo ciclo di istruzione prevede che non vi possano più essere anticipazioni del percorso scolastico, se non nei limiti di età previsti per legge dagli anticipi.
Niente esami di idoneità alla seconda elementare di bambini di 5 anni e, quindi, fine delle “primine” organizzate nelle scuole materne private. Nel dibattito “pubblico-privato”, il ministro Moratti stacca un punto a favore del pubblico.
Ciao ciao primina

 

Precari

Settembre. Il Consiglio dei ministri vara un disegno di legge per definire una volta per tutte i punteggi spettanti per le graduatorie permanenti ai precari sissini e ai precari storici.
Ma i nuovi punteggi non risolvono la questione dei posti e servono solamente a distribuire diversamente le speranze e le illusioni.
I precari in graduatoria sono ormai mezzo milione. Per immetterli tutti in ruolo al ritmo di 20 mila all’anno occorrerebbero 25 anni.
Storia infinita

Q

Qui Quo Qua

Ottobre. I tre paperi disneyani entrano a scuola con un fumetto dedicato alla riforma del sistema scolastico, pubblicato come inserto dei principali settimanali. L’iniziativa non piace ad alcuni parlamentari che presentano interrogazioni al ministro per chiedere conto dei costi dell’operazione, considerata vera e propria propaganda.
Comunicazione anni 2000

 

 

R

Rimborso per l’autoaggiorna-mento

Luglio. Il ministro Moratti in un’intervista parla del rimborso di 30 euro per l’autoaggiornamento dei docenti, ma dimentica che la Finanziaria del 2003 non ha confermato la norma del bonus della Finanziaria 2002 che, comunque, era già stato cancellato dal decreto taglia spese di Tremonti.
Forse il ministro ha voluto annunciare il bonus per il prossimo anno, secondo gli obiettivi del piano programmatico finanziario della riforma? Macché, arriva la nuova Finanziaria per il 2004 ma di bonus nessuna traccia.
Bonus, chi l’ha visto?

 

RSU

Dicembre. Rilanciate dal contratto scuola e dal voto elettorale di dicembre, le Rappresentanze sindacali di istituto rischiano però di essere cancellate se sarà approvata una specifica norma in tal senso contenuta nella proposta di legge sullo stato giuridico dei docenti, in discussione in Parlamento.
Braccio di ferro

 

S

Sorpasso

Maggio. Tra le (poche) novità dell’accordo per il nuovo contratto della scuola ve n’è una, in parte già avviata nel precedente contratto biennale, che rappresenta una svolta nei rapporti tra i livelli retributivi e le funzioni del personale scolastico: i direttori amministrativi delle istituzioni scolastiche sono pagati più dei professori della secondaria superiore.
Un giusto riconoscimento alle mutate competenze e responsabilità di queste figure. Per i docenti, invece, resta il miraggio dello stipendio “europeo”.
Riposizionamenti

 

Stato giuridico

Giugno. Rappresentanti di tutti i partiti di maggioranza presentano una proposta di legge per lo stato giuridico degli insegnanti. In caso di approvazione, gli aspetti principali del rapporto di lavoro degli insegnanti verrebbero definiti per legge anziché per contratto. La carriera dei docenti avrebbe tre livelli: docente tirocinante, docente ordinario, docente esperto.
Dura la posizione delle organizzazioni sindacali; interesse da parte delle associazioni degli insegnanti.
Guerra totale

 

Tempo pieno

Ottobre – novembre. A differenza del tempo prolungato della scuola media che da diversi anni perde colpi, il tempo pieno della scuola elementare continua ad aumentare sia in numero di iscritti sia in numero di classi.
La decisione di abrogare l’attuale modello di tempo pieno per sostituirlo con un altro che dovrebbe garantire la stessa quantità di tempo settimanale mette in allarme molte famiglie e provoca manifestazioni e interrogazioni parlamentari. Il ministro rassicura e riformula la sua proposta: il tempo pieno sembra salvo. La durata dell’offerta è confermata in 40 ore con un modello organizzativo diverso. Basterà per fermare la protesta?
Nuova icona

T

Tutor

Gennaio. Cireneo, superman, angelo custode, maestra mamma, maestro prevalente: l’hanno chiamato in mille modi ed è diventato l’argomento preferito di discussione nei salotti di casa e nei saloni di parrucchiera. Piace alle mamme, preoccupa gli insegnanti.
Uno per classe (138 mila nella primaria e 80 mila nella scuola media), i tutor dovrebbero raggiungere il ragguardevole numero di 218 mila unità nel solo primo ciclo di istruzione.
Un esercito ancora da formare

 

 

 

 

U

Una tantum

Settembre. Atteso entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge delega n. 53/2003, il piano finanziario per l’attuazione della riforma non viene reso noto a luglio ma a settembre, in occasione del varo della Finanziaria 2004.
Nell’arco del quinquennio 2004-2008 viene previsto un investimento di 8.320 milioni di euro (circa 16 mila miliardi delle vecchie lire), di cui poco più della metà come nuove risorse.
Ma per il primo anno la Finanziaria 2004 impegna solamente 90 milioni: un una tantum deludente, chiaro segno dei tempi difficili del bilancio statale.
Libro dei sogni?

 

 

 

 

 

 

 

V

Vecchiaia

Agosto. Con la fine dell’anno scolastico lasciano il servizio per la pensione quasi 26 mila persone tra docenti, dirigenti e Ata.
Tra gli insegnanti è sempre più bassa la quota (16,4%) di chi lascia il servizio per raggiunti limiti di età (65 anni), con diritto alla pensione per vecchiaia.
La maggior parte degli insegnanti collocati in pensione dal 1° settembre 2003 lascia il servizio per dimissioni (2/3 tra i docenti della media e della secondaria superiore) con diritto alla pensione di anzianità. Sempre più difficile resistere a lungo nella scuola.
Insegnare stanca

Z

Zero in condotta

Tutto l’anno. Zero in condotta a chi usa la scuola, i suoi problemi e la sua necessità di riforma per fini politici. Dentro la maggioranza e dentro l’opposizione.
Bipartisan