Uil-scuola e CGD sulle difficoltà dei colloqui dei genitori con i prof

Dopo la presa di posizione del segretario della Cisl-scuola, Francesco Scrima, sulla difficoltà dei colloqui delle famiglie con i professori, anche la Uil-scuola e il CDG, Coordinamento dei genitori democratici, prendono posizione sulla questione.

Sicuramente la denuncia delle difficoltà per partecipare ai colloqui con i docenti rappresenta una situazione di fatto esistente – afferma il segretario della Uil-scuola, Di Menna – ma, in tante realtà si è risolta”, perché “in quasi tutte le scuole si organizzano incontri programmati pomeridiani, proprio per venire incontro alle diverse necessità“.

Per il sindacalista il problema esiste quando c’è un approccio burocratico nell’organizzazione dei colloqui.

Secondo Di Menna, spesso avviene il contrario: insegnanti che hanno necessità di parlare con i genitori per segnalare difficoltà, suggerimenti o scambi di opinioni sul rendimento o sull’attenzione dell’alunno, non trovano la stessa attenzione da parte dei genitori“.

Angela Nava del CGD riconosce che “le difficoltà per partecipare a tutti i colloqui con i docenti sono oggettive ed esistono da sempre”, ma ritiene che, grazie alla scuola dell’autonomia si sono sviluppate alcune buone pratiche, come, ad esempio, gli incontri individuali su appuntamento o i pomeriggi dedicati in cui sono presenti tutti i docenti.

Le soluzioni, secondo la Nava si possono trovare grazie alle gestione flessibile dell’autonomia scolastica,  anche se in una scuola così poco generosa con gli insegnanti è impensabile chiedere questo maggiore impegno.