Ugolini: Accantonate le 24, rivediamo il contratto nazionale della scuola

Le ore di lavoro dei docenti non lieviteranno da 18 a 24. E il sottosegretario all’Istruzione, Elena Ugolini, tira un sospiro di sollievo per questo. Ma non solo. Ugolini traccia anche la strada da intraprendere nelle prossime settimane: rivedere il contratto nazionale della scuola, per “valorizzare il ruolo dell’insegnante“. Lo dice oggi a Bologna, a margine di un convegno sulla formazione professionale e l’apprendistato. “Sono molto contenta che il Governo abbia detto sì all’emendamento” che cancella l’aumento di orario di lavoro per gli insegnanti da 18 a 24 ore, spiega Ugolini: “Non è così che si valorizza la professione del docente“.

Secondo il sottosegretario, infatti, “dobbiamo uscire dall’idea impiegatizia del lavoro dell’insegnante e, per questo, mi piacerebbe che si rivedesse nel complesso il contratto della scuola, guardando al docente come figura a tutto tondo e tenendo conto anche delle ore di preparazione delle lezioni, delle prove in classe, del lavoro con i colleghi e non solo delle lezioni frontali“. Anche perché, aggiunge il sottosegretario, “se riduciamo l’insegnante a un impiegato, chiudiamo“.

Ugolini commenta anche la minaccia delle province di chiudere i riscaldamenti delle scuole, come protesta contro i tagli a questi enti, e non usa mezze misure: piuttosto che spegnere il riscaldamento nelle scuole “spegniamolo negli uffici delle Province e facciamo andare gli adulti con il cappotto“.

Non sopporto che si strumentalizzino i bambini – tuona il sottosegretario – capisco che la situazione è difficile, che i tagli lineari non sono giusti e che bisogna capire chi fa cosa. Ma non si possono strumentalizzare gli alunni“.

Un invito più pacato a ragionare con calma arriva invece dal ministro Francesco Profumo, in un’intervista odierna a ‘Repubblica’, in merito alla protesta delle Province che vogliono spegnere i riscaldamenti contro i tagli della spending review: “Affronteremo la questione al più presto, ma dobbiamo farlo con serenità e con un piano programmatico sul tema scuola“.