Ucraina: alle scuole 1 milione di euro per l’accoglienza, altri 20 per il supporto psicologico. Gli obblighi delle istituzioni scolastiche

A causa del conflitto in Ucraina, migliaia di bambini e di ragazzi sono in fuga dal loro paese. Il Ministero dell’Istruzione si è da subito attivato per supportare le istituzioni scolastiche nell’accoglienza a scuole dei minori ucraini, al fine di agevolare quanto più possibile il loro inserimento nel contesto scolastico. Quale primo sostegno alle istituzioni scolastiche nel delicato compito di accoglienza ed integrazione, il Ministero ha reperito in via d’urgenza un primo stanziamento pari ad 1 milione di euro da destinare alle istituzioni scolastiche coinvolte nelle attività di accoglienza. Altri 20 milioni di euro saranno invece destinati al supporto psicologico. Si tratta di una somma che le scuole possono utilizzare in quanto destinate dall’art. 1, comma 697, della legge 30 dicembre 2021, n. 234 all’assistenza psicologica degli alunni. Intanto iniziano ad arrivare i primi racconti positivi di esperienze di accoglienza da parte delle comunità scolastiche. Ma cosa devono fare nello specifico le scuole?

Nell’impossibilità attuale di definire la distribuzione degli arrivi sul territorio nazionale, lo stanziamento sarà ripartito dall’Amministrazione centrale sulla base delle esigenze rappresentate dagli uffici scolastici territoriali, in raccordo con le Prefetture competenti, in favore delle istituzioni scolastiche coinvolte, in ragione delle concrete esigenze di queste ultime, per sostenere i costi della mediazione linguistica e culturale, nonché le necessità correlate all’accoglienza scolare e all’alfabetizzazione degli studenti in arrivo dall’Ucraina.

Per quanto riguarda il supporto psicologico, la nota prot. n. 9584 dell’8 marzo 2022 del Ministero dell’Istruzione precisa che le somme erogate dovranno essere utilizzate “al fine di supportare il personale delle istituzioni scolastiche statali, gli studenti e le famiglie attraverso servizi professionali per l’assistenza e il supporto psicologico in relazione alla prevenzione e al trattamento dei disagi e delle conseguenze derivanti dall’emergenza epidemiologica da COVID-19. […]e per fornire assistenza psicologica anche agli studenti e alle famiglie ucraini il cui disagio connesso all’emergenza epidemiologica è stato pesantemente aggravato dagli eventi bellici patiti.

Ucraina: accoglienza da parta delle scuole. Obblighi dell’istituzione scolastica

La norma più importante in materia di accoglienza scolastica è l’art. 38 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 conosciuto come “Testo Unico sull’immigrazione”. E’ proprio questo articolo a stabilire gli obblighi delle scuole in materia di accoglienza. Nel dettaglio: “Le istituzioni scolastiche, nel quadro di una programmazione territoriale degli interventi, anche sulla base di convenzioni con le Regioni e gli enti locali, promuovono:

a) l’accoglienza degli stranieri adulti regolarmente soggiornanti mediante l’attivazione di corsi di alfabetizzazione nelle scuole elementari e medie;
b) la realizzazione di un’offerta culturale valida per gli stranieri adulti regolarmente soggiornanti che intendano conseguire il titolo di studio della scuola dell’obbligo;
c) la predisposizione di percorsi integrativi degli studi sostenuti nel Paese di provenienza al fine del conseguimento del titolo dell’obbligo o del diploma di scuola secondaria superiore;
d) la realizzazione ed attuazione di corsi di lingua italiana;
e) la realizzazione di corsi di formazione, anche nel quadro di accordi di collaborazione internazionale in vigore per l’Italia”.

I dirigenti scolastici dovranno poi non disperdere la rete di relazioni che uniscono tra loro i profughi o li legano a familiari presso cui trovano accoglienza, favorendo il raccordo con le comunità ucraine stabilmente inserite in Italia, al fine di evitare ogni forma di isolamento e facilitare il percorso di integrazione. Per tale ragione sarà pure necessario favorire il più possibile la conservazione di piccoli gruppi di provenienza, in primis nuclei familiari. 

Accoglienza di minori ucraini: primi riscontri positivi da parte delle scuole

All’istituto comprensivo Rita Levi Montalcini di Roma, una delle primissime scuole ad aprire le porte ai bambini in arrivo dall’Ucraina, i primi ragazzi in fuga dall’Ucraina sono già in classe, con il personale impegnato in prima linea tra la necessità di sbrigare le pratiche burocratiche e la voglia di accoglierli. Qui, come racconta Leggo, sono arrivati due alunni, accolti in famiglie di parenti che già vivevano a Roma. “La ragazza più grande – spiega la dirigente scolastica Maria Pia Foresta – frequenta la scuola media, il piccolo va invece all’asilo. Va tutto bene, i ragazzi sono fantastici: comunicano con la nuova compagna in inglese, fanno da traduttori e le abbiamo fornito un tablet per tradurre le frasi principali”.

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