Tutto ok per la prova Invalsi di terza media, però…

Rientrata la preoccupazione per l’intrusione di haker sul sito dell’Invalsi, segnalata dalla polizia postale il 12 giugno scorso e prontamente fronteggiata dai tecnici dell’Istituto di Frascati, la prova Invalsi si svolge oggi regolarmente per circa 600 mila ragazzi di scuole statali e paritarie, chiamati ad affrontare il momento più impegnativo del loro esame di licenza.

Nei giorni scorsi il fatto aveva tenuto in ansia i vertici del Ministero dell’Istruzione, tanto che, a quanto sembra, si era pronti ad intervenire con la prova alternativa.

L’increscioso episodio, se pur rientrato, dovrà servire a fronteggiare per il futuro in condizioni di maggiore sicurezza le prove nazionali affidate all’Invalsi, considerato il crescente impegno dell’Istituto nelle rilevazioni di carattere nazionale.

Si pensi, in proposito, alla proposta di inserire una prova nazionale anche nel futuro esame di Stato della secondaria riformata.

Tornando alla odierna prova nazionale per l’esame di Stato di fine primo ciclo, ci chiediamo se non sia anche il caso di rivedere l’incidenza che questa prova ha sull’esame complessivo, prendendo in considerazione l’ipotesi che essa non venga inclusa tra le prove d’esame, ma concorra, invece, a definire soltanto il voto complessivo di ammissione: prova funzionale all’esame, ma esterna all’esame stesso.

Sarebbe un modo appropriato per restituire alle commissioni esaminatrici la competenza esclusiva per la valutazione dei ragazzi, oggi sensibimente menomata dalla prova Invalsi (che, tra l’altro, insiste su due prove d’esame, italiano e matematica) per la quale il valutatore (sistema Invalsi) è esterno alla Commissione stessa.