Tutor e portfolio sotto la lente di osservazione del ministero

Il ministro dell’istruzione Fioroni ha costituito un gruppo di lavoro per esaminare alcuni elementi di riforma del primo ciclo di istruzione.
Sotto la lente di osservazione si trovano, tra l’altro, i discussi tutor e portfolio delle competenze.
L’intento – ha precisato il ministro – è quello di verificare che gli istituti della riforma Moratti, dal tutor al portfolio, non applicabili e non applicati non gravino sulle esigue risorse della scuola italiana“. Si tratterebbe dunque di effettuare verifiche sulla validità e, soprattutto, sui costi che tutor e portfolio delle competenze comportano per le scuole.
Se emergerà che non sono applicabili – ha aggiunto Fioroni – agiremo di conseguenza“.
Insomma, se la riforma del secondo ciclo è stata fermata con la sospensione della sua sperimentazione e con la probabile modifica dei tempi di attuazione (in attesa di mettervi mano per una revisione sostanziale) quella invece del primo ciclo di istruzione – già in fase di applicazione – finirà sotto osservazione, con l’obiettivo di assicurare alle scuole – parola di ministro – una serenità maggiore di quella in cui hanno vissuto negli ultimi tempi.
Tutor e portfolio sono, tuttavia, previsti da norme di legge e, comunque, non modificabili per semplice via amministrativa.
Il tutor è previsto, infatti, dal decreto legislativo n. 59/2004, mentre il portfolio delle competenze è incluso nel regolamento transitorio di attuazione (Indicazioni nazionali).
Il primo, in buona misura, sembra che non abbia trovato applicazione, mentre il secondo in parte sì.
Come uscirne? Sarà interessante vedere cosa suggerirà il gruppo di lavoro ministeriale.
Visto che il prossimo anno scolastico è alle porte, potrebbe forse essere indicata, per il portfolio, una via soft di flessibilità e gradualità, senza vincoli rigidi, come già si era intravisto nella nota ministeriale del febbraio scorso. Una simile ipotesi potrebbe valere anche per il tutor.
Si tratterebbe in questo caso non di una sospensiva, ma di un approfondimento nei contesti scolastici degli effetti della innovazione. Dall’esito delle analisi conoscitive deriverebbe la decisione finale.