Turi (Uil), la mobilità ha funzionato grazie al contratto

La contrattazione è uno strumento di assoluta modernità e flessibilità

Il contratto sulla mobilità ha messo in relazione domanda ed offerta superando la logica dell’algoritmo“, ottolinea in una nota il segretario della Uil Scuola, Pino Turi. 
Siamo riusciti, con un negoziato serio, a scongiurare l’esodo del personale della scuola come nelle peggiori previsioni“, spiega il sindacalista, “anche grazie al contratto sulle  assegnazioni provvisorie“.  

L’analisi dei dati relativi alla mobilità straordinaria di quest’anno mostrano cifre imponenti, prosegue Turi, ma non preoccupanti.  E’ meno del 2% lo scarto tra le domande inserite a sistema e quelle effettivamente inoltrate. 

Il dato relativo alla scuola primaria mostra che ci sono oltre 18 mila posti residuali dalle operazioni di mobilità della Fase A. Per la scuola secondaria di primo grado i posti sono oltre 14 mila. Dopo il 30 giugno – aggiunge il leader della Uil scuola, – avremo un quadro più esatto anche per gli altri ordini di scuola.

Quel che è certo è che una azione sindacale flessibile e basata su scelte concrete ha permesso di fare in modo che alle rigidità della legge del Governo sulla scuola si potesse rispondere con un contratto realizzato ponendo al centro  le persone. Il risultato di scelte non preconcette è quello che raccogliamo oggi, con un numero straordinario di trasferimenti che con ogni probabilità andranno a buon fine con un sistema, non imposto dall’altro, ma messo a punto con la contrattazione. Strumento di assoluta modernità e flessibilità“.

Lo stesso approccio, conclude Turi, va assunto per le altre rigidità normative, introdotte dalla legge 107/2015, che “solo se  contrattate e  condivise possono evitare il collasso del complesso  sistema scolastico“.