Troppi docenti in quarantena e situazioni ingestibili: la risposta delle scuole e degli studenti

Docenti in quarantena o malati, graduatorie supplenze vuote e Mad esaurite. A circa una settimana dal rientro a scuola in presenza dalle vacanze di Natale, la situazione negli istituti scolastici sembra essere tutt’altro che incoraggiante. Così le scuole corrono ai ripari come possono. C’è chi per esempio, per far fronte alla mancanza di insegnanti, chiama in cattedra i genitori degli alunni, scuole in cui sono gli stessi studenti a cercare professori e presidi che denunciano una situazione che si fa sempre più insostenibile.

Genitori in cattedra

I quotidiani di questi giorni sono pieni di casi allarmanti provenienti dalle scuole. Per esempio, la dirigente scolastica dell’istituto comprensivo di Bogliasco, Pieve e Sori, in provincia di Genova, racconta di aver lanciato un appello ai genitori: “Venite a insegnare voi, se avete i requisiti, fino a quando i titolari delle cattedre non torneranno“. La richiesta di aiuto della preside Enrica Montobbio, come raccontato dal Secolo XIX, è arrivata sulla bacheca del registro elettronico degli alunni della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado. In poche ore mamme e papà hanno risposto all’appello mandando i curricula:A fronte di 13 docenti assenti presso l’Ic di Bogliasco per qualsiasi motivazione – si legge in una nota della Direzione scolastica regionale per la Liguria – che costituiscono il 14% circa del totale dell’organico, si è provveduto solo a due sostituzioni con le Mad avendo coperto le restanti assenze con le Gps (graduatorie provinciali per le le supplenze) o con l’organico dell’autonomia. Che uno o due docenti – conclude – risultino anche genitori di qualche alunno è da considerare assolutamente casuale, come pure il tasso di assenza rilevato è solo di poco superiore a quelli nello stesso periodo invernale non interessato dalla pandemia“.

Studenti alla ricerca di prof

AAA cercansi docenti. Questo è invece il messaggio provocatorio messo dagli studenti all’ingresso del liceo artistico Santi Apostoli di Napoli. A Fanpage, gli studenti hanno raccontato: “La situazione nel nostro Liceo è precaria, non abbiamo un corpo docente stabile per garantire il consueto svolgimento delle lezioni, la scuola non viene sanificata a fronte delle imposte e necessarie norme anti-covid, ma soprattutto l’orario delle lezioni non tiene la men che minima considerazione della vita privata degli studenti e della loro salute psicologica, in questi ultimi due anni minata da costanti pressioni sociali, sanitarie e governative”.

Le denunce dei presidi

Le procedure di sorveglianza sono molto pesanti. I referenti covid lavorano no-stop, sabato e domenica, al limite dell’insostenibile. Noi dirigenti cerchiamo di fare il possibile per non gravare su di loro. Ma il carico è comunque enorme e tutto questo lavoro viene retribuito con cento euro o poco più lordi a fine anno solo grazie al Fis, il fondo per il salario accessorio gestito dalle scuole“, spiega invece all’Adnkronos la presidente dell’Associazione nazionale presidi per il Lazio, Cristina Costarelli. Lo sviluppo è talmente veloce – prosegue Costarelli – che di ora in ora è necessario riaggiornare le comunicazioni alle Asl perché il quadro cambia. Poi ci sono le primarie con le problematiche legate al tampone t0 e t5. Con referenti covid reperibili giorno e notte“.

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