Treellle: servono meno insegnanti, pagati meglio

L’associazione Treellle ha presentato giovedì 1 luglio a Roma il suo quarto Quaderno, interamente dedicato al tema “Quali insegnanti per la scuola dell’autonomia”? Il Quaderno è stato illustrato da Attilio Oliva, già responsabile scuola e formazione di Confindustria e principale animatore dell’associazione (il cui presidente era Umberto Agnelli), e da Thomas Alexander, uno dei massimi esperti dell’OCSE in tema di educazione.

Le proposte formulate da Treellle sembrano destinate a suscitare un dibattito soprattutto a sinistra, poiché ipotizzano un robusto taglio del numero di insegnanti attualmente in servizio (il 20% in dieci anni, a parità di allievi, per rientrare nella media europea), accompagnato dal rafforzamento dell’autonomia delle scuole, alle quali spetterebbe di reclutarli scegliendoli tra gli abilitati, e tenendo conto della loro effettiva professionalità, che si disporrebbe su una gamma articolata di competenze, e quindi di figure. Una gamma corrispondente a differenziate posizioni di carriera, sul cui sviluppo dovrebbero influire anche sistemi di incentivi e meccanismi premiali, come si sta facendo in altri Paesi, che stanno già ora affrontando un problema che tra qualche anno potrebbe interessare anche l’Italia: la carenza strutturale di insegnanti, dovuta alla scarsa “attrattività” della professione dal punto di vista del prestigio sociale, della retribuzione e delle prospettive di carriera.