Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Tornano voto in pagella e in condotta

Il ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini ha illustrato oggi, dopo il Consiglio dei Ministri a Palazzo Chigi, i punti fondamentali del decreto che ripristina il voto in condotta, le votazioni accanto ai giudizi, l’educazione civica e stradale e il maestro unico per ogni classe delle elementari.

L’avvocato di Brescia ha così commentato il ripristino del voto in condotta numerico in tutte le materie: “il ritorno al voto è frutto di una proposta della sottoscritta e del ministro Tremonti, perché noi crediamo che nella scuola serva chiarezza, e che competa agli insegnanti definire il livello di apprendimento degli alunni in ogni singola materia. Quindi ritorniamo ai voti accompagnati dai giudizi che però avranno una valenza diversa, ovvero di essere esplicativi del risultato conseguito”.

L’altra grande novità è anche il ritorno, dopo 10 anni, del voto in condotta. Con il 5 si verrà bocciati, mentre in generale il voto farà media, e contribuirà alla valutazione complessiva: “La valutazione del comportamento – ha continuato l’inquilino di Viale Trastevere – fa media, ed entra a far parte del giudizio complessivo di ogni singolo ragazzo. Quindi gli studenti saranno valutati certamente in base ai risultati conseguiti nelle singole materie, ma anche con l’inserimento dei comportamenti temuti. Crediamo che questa sia una risposta necessaria e molto urgente al moltiplicarsi degli episodi di bullismo che ogni giorno leggiamo sui giornali”.

La Gelmini ha poi confermato la volontà di tornare nella scuola primaria al maestro unico, archiviando così l’esperienza del “modulo”:“Il Consigli dei Ministri ha espresso parere favorevole a questa misura”, ha detto il ministro, spiegando che verrà presentata “all’interno del piano programmatico sulla scuola per applicare la Finanziaria che con il ministro Tremonti stiamo ultimando proprio in queste settimane”.

Dal governo è arrivato anche uno stop alle riedizioni annuali dei libri, che costringono ogni anno le famiglie degli studenti a costosi acquisti. “In Consiglio dei Ministri – ha spiegato il titolare del dicastero dell’Istruzione – abbiamo ribadito la volontà ferma di suggerire che la riedizione dei libri avvenga solo dove strettamente necessario, ossia ogni quattro o cinque anni, lasso di tempo entro il quale i libri non possono essere cambiati“. Gli editori non dovrebbero rieditare i testi scolastici laddove non ci sia la stretta necessità.

Infine, dal prossimo anno scolastico torna obbligatoria l’educazione civica: si chiamerà Educazione alla Costituzione e alla cittadinanza. Sarà introdotta la formazione alle regole della strada e all’ambiente. “La scuola deve rimettere al centro la persona e preparare i ragazzi a essere cittadini consapevoli dei diritti e dei doveri e conoscitori dei principi costituzionali”.

Critiche al Governo vengono da Marina Sereni, vice presidente dei deputati Pd, per la quale i ragazzi “avrebbero bisogno di una scuola che li prepari a una società complicata e a un mondo del lavoro difficile e invece dal ministro Gelmini e dal governo arrivano messaggi incongruenti, quando non insulti per gli insegnanti”. E conclude: “Il voto di condotta è l’ultimo spot del governo”.

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