Test universitari: polemiche sull’anticipo a luglio

Posticipare a settembre i test di ammissione ai corsi universitari a numero chiuso “dando seguito così alle richieste che provengono dagli studenti e dal mondo della scuola“. La richiesta è contenuta in una lettera inviata al ministro dell’Istruzione Francesco Profumo dal segretario generale della Flc Cgil, Mimmo Pantaleo.

A suo giudizio “La decisione di anticipare al mese di luglio le date dei test di ammissione ai corsi universitari a numero chiuso, che come da noi più volte sostenuto andrebbero aboliti per lasciare spazio a prove di orientamento e non di selezione, produce conseguenze negative rilevanti“.

Il ministro non sembra peraltro incline ad accogliere la richiesta del sindacato e delle organizzazioni studentesche perché a suo avviso, come ha sottolineato ieri a Bruxelles, dove si era recato in occasione del Consiglio UE sulla ricerca, l’anticipo pone l’Italia in linea con gli altri Paesi europei, ed è una scelta volta a “rendere il sistema più ordinato” e a offrire “un miglior servizio agli studenti” che avrebbero più tempo per valutare e considerare eventuali alternative non a ridosso dell’inizio dei corsi universitari.

Perciò, ha aggiunto il ministro, “abbiamo preannunciato l’operazione a marzo dell’anno scorso e nei prossimi giorni daremo le prime indicazioni sui contenuti dei test, che saranno allineati a quelli dell’esame di maturità, creando così una continuità nella preparazione“. E comunque, ha concluso Profumo, “il 10% della valutazione sarà determinato dal risultato della maturità“.