Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Test di ingresso per stranieri: coro di no alla proposta della Lega

Dall’opposizione e dalla stessa maggioranza sono venute risposte nettamente contrarie alla proposta di legge presentata da parlamentari della Lega (Gibelli e Rodighiero) per un’ammissione selettiva dei minori stranieri nelle classi italiane.
La proposta di legge, corredata di previsione di copertura finanziaria per nuove assunzioni docenti, prevede un test d’ingresso di lingua e cultura italiana che i bambini stranieri dovrebbero superare, prima di mettere piede nella scuola dell’obbligo italiana. Nel caso il test non sia superato, i ragazzi dovrebbero frequentare due anni in classi di inserimento temporaneo, separate dalle altre classi e dagli altri compagni.
No netto dall’opposizione, con l’ex-sottosegretario all’Istruzione, senatrice Albertina Soliani che dichiara: "Classi differenziali? Al contrario, solo se i ragazzi stranieri stanno assieme a quelli italiani si favorisce l’integrazione e si accelera l’apprendimento della lingua. Mi pare una proposta razzista, inaccettabile e anticostituzionale". D’accordo Ermete Realacci, della Margherita, per il quale tutto questo è "esattamente il contrario di quello che serve al Paese. Abbiamo bisogno di integrazione, non di creare nuovi ghetti. Non si può essere contro le scuole confessionali e separate a Milano e poi lavorare per l’esclusione".
Anche dalla maggioranza arriva un immediato altolà. Angela Napoli, deputato di An, non è d’accordo: "Mi sembra eccessivo, noi dobbiamo dare la possibilità di una vera integrazione e questo lo si ottiene solo aprendo la scuola a tutti".
Sembra proprio strano che, mentre da una parte si denuncia la mancanza di finanziamenti ad hoc per l’assunzione da parte dei Comuni di mediatori linguistici e culturali, considerati da tanti una delle misure di accompagnamento efficaci per favorire l’integrazione, ci si adoperi per trovare risorse per costruire, come hanno detto rappresentanti dei Verdi, "muri culturali".

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