Terremoto, Gissi: ‘La scuola dia un segnale, nessuno deve rimanere solo’

Prima il maltempo, poi il terremoto. E la neve che ancora non dà alcun cenno di voler smettere di cadere. Il Centro Italia è in ginocchio, da giorni in molti paesi non si riesce a uscire di casa, le scuole restano con i cancelli chiusi. “È più che mai necessario stringersi attorno alle popolazioni che vivono momenti di così straordinaria difficoltà, occorre dare nuovo slancio alle tante manifestazioni di concreta solidarietà per una vicenda che l’intero Paese deve sentire sua“. Con queste parole Maddalena Gissi, segretario Cisl Scuola, manifesta la sua solidarietà a tutti i paesi duramente colpiti da terremoto e maltempo. 

Tra i tanti problemi che affliggono i centri dell’area sismica – afferma la Gissi –  c’è quello degli ostacoli o addirittura dell’impedimento a svolgere regolarmente le attività scolastiche. In queste condizioni non c’è solo il rischio di vedere compromesso il diritto allo studio, viene anche meno un presidio di aggregazione che può rivelarsi aiuto prezioso, specie per le fasce d’età più basse, a reggere l’enorme peso che questa situazione comporta. Non basta fare di tutto, occorre fare di più. Da parte nostra, ribadiamo la piena disponibilità a dare il nostro contributo, a tutti i livelli, nelle sedi in cui ciò possa rivelarsi utile“.

Per quanto riguarda la scuola siamo convinti che occorra dare un segnale di grandissima attenzione, potrebbe essere utile e importante che fosse la stessa ministra dell’Istruzione a farsi carico in prima persona di promuovere azioni efficacemente coordinate da parte di quanti – continua il segretario – a partire naturalmente da enti e istituzioni locali, possono e devono concorrere ad affrontare e risolvere i tanti problemi che quotidianamente si presentano. Chi vive nelle zone del terremoto non può rimanere né sentirsi solo“.