Tempi duri per i ‘saltatori’ dell’esame di Stato

Una norma introdotta dalla riforma del 1999 per gli esami di Stato prevede un premio per merito a quegli studenti che superano gli scrutini finali del quarto anno con la media dell’otto: possono “saltare” direttamente all’esame di Stato che avrebbero dovuto affrontare l’anno dopo.
Il premio agli ottisti-saltatori è però diventato una scorciatoia particolarmente diffusa negli istituti scolastici non statali dove abbondano i candidati privatisti, soprattutto da quando i componenti delle commissioni esaminatrici sono docenti interni all’istituto.
In particolare negli istituti paritari a gestione laica gli iscritti alla quarta classe sono di numero notevolmente superiore agli iscritti delle classi precedenti, a riprova del fatto che quella classe è spesso l’anticamera dei saltatori.
Nel decreto legislativo 17 ottobre 2005 per il secondo ciclo è stato però inserito un ostacolo che dovrebbe impedire il ripetersi della diffusione patologica dei “saltatori”, già da quest’anno.
Infatti l’art. 14 prevede che “Sono altresì ammessi all’esame di Stato nella sessione dello stesso anno, gli studenti del penultimo anno del corso di studi che, nello scrutinio finale del primo periodo biennale, abbiano riportato una votazione non inferiore alla media di sette decimi e, nello scrutinio finale del secondo periodo biennale, una votazione non inferiore agli otto decimi in ciascuna disciplina, ferma restando la particolare disciplina concernente la valutazione dell’insegnamento di educazione fisica.”
Ottisti sì, ma con un lontano passato di buoni saltatori (media del sette nella promozione dalla seconda alla terza) e una diffusa qualità di saltatore nel passaggio dalla quarta alla quinta classe (non più media dell’otto complessiva ma votazione non inferiore all’otto in ciascuna disciplina).
Difficile, dunque, che gli ottisti di quest’anno abbiano conseguito la media del sette due anni fa, soprattutto negli istituti privati ai quali in molti casi si sono iscritti da poco tempo.