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TAR a favore dei dislessici. Un decisione destinata a far scuola

È probabilmente la prima volta che un tribunale amministrativo (quello del TAR Lazio) si pronuncia a favore di un alunno dislessico, disponendo la sospensione della bocciatura decisa dalla scuola, in attesa di affrontare la materia con apposita sentenza.

L’ordinanza con la quale il Tar del Lazio ha sospeso la decisione di una scuola media romana di non ammettere alla classe successiva (dalla seconda alla terza) un alunno affetto da disturbi specifici di apprendimento (dislessia) fa scalpore ed è destinata a incidere anche sui comportamenti degli insegnanti.

L’alunno aveva mostrato insufficienze particolarmente nelle lingue straniere – rileva l’ordinanza – “plausibilmente influenzate dalla dislessia da cui è affetto”.

Secondo il TAR, a ragione della particolare patologia da cui era affetto l’alunno, gli insegnanti avrebbero dovuto “più benevolmente valutarlo in sede di scrutinio finale” così come hanno fatto, secondo gli atti acquisiti dal Tribunale, nei confronti di altri alunni.  

L’ordinanza, che ha l’effetto di una promozione d’ufficio, sorprende per due ordini di ragioni.

Innanzitutto non esiste ancora una legge che, nel riconoscere ufficialmente la dislessia come disturbo specifico di apprendimento, disponga, da una parte, obblighi precisi nei confronti delle scuole e degli insegnanti e, dall’altra, precisi diritti degli studenti da tutelare.

Il Miur ha emanato circolari in proposito suggerendo alle scuola l’impiego di strumenti compensativi e l’adozione di misure dispensative a favore degli alunni affetti da DSA. Ma il tutto sembra abbia avuto valore indicativo.

In secondo luogo c’è da chiedersi se il Tar, pronunciandosi su una questione specialistica quale è quella della valutazione degli alunni, rimessa in via esclusiva gli insegnanti, non sia andato oltre il proprio ambito di competenza che dovrebbe riguardare la legittimità degli atti, ma non il merito.

In attesa che venga approvata la legge sui DSA (il comitato parlamentare ristretto si è riunito proprio in questi giorni e il varo, forse all’unanimità del provvedimento viene dato per imminente), resta aperto il dibattito su una questione doppiamente delicata.

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