Taglio (vero) del 10% anche alla casta? Partecipate al sondaggio di Tuttoscuola

C’è quindi ancora spazio per ridurre almeno il tasso di iniquità della manovra, uniformando il sacrificio della “casta” a quello richiesto ai dipendenti pubblici. E questo potrà avvenire su due fronti. Da un lato l’eventuale modifica delle condizioni stabilite per le funzioni dirigenziali e dall’altro la determinazione del taglio per i parlamentari, inclusi i ministri parlamentari (cioè tutti eccetto il ministro della salute Ferruccio Fazio e il ministro dell’agricoltura Giancarlo Galan), per i quali i presidenti di Camera e Senato dovranno deliberare entro la fine dell’anno. Analogamente anche la Presidenza della Repubblica e la Corte Costituzionale dovranno decidere riduzioni di spesa (art. 5 del decreto legge n. 78/2010).

Tuttoscuola formula una proposta concreta, tra le tanti possibili: eliminare la franchigia che impedisce di applicare la riduzione di stipendio sui primi 90 mila euro. Su questo tema lanciamo un sondaggio. Invitiamo i lettori a votare sul portale Tuttoscuola.com .

Per capire gli effetti, abbiamo preso a riferimento il trattamento stipendiale proprio del ministro della Funzione pubblica Brunetta, da lui stesso reso pubblico sul sito del suo ministero, dal quale risulta che, tra indennità e stipendio da parlamentare e da ministro percepisce annualmente circa 257 mila euro lordi (211 mila da deputato e 46 mila da ministro).

Se verrà conservata la franchigia (nessuna riduzione sui primi 90 mila euro), e una riduzione del 5% sul reddito compreso tra i 90 e i 150 mila euro, il sacrificio richiesto al ministro sarà di 13.700 euro, portando gli emolumenti complessivi a 243.300 euro contro i 257 mila attuali: l’incidenza percentuale finale (13.770 su 257 mila) sarebbe pari al 5,3%.

Qualora invece si tolga ogni franchigia, il sacrificio (riduzione del 10% sull’intera retribuzione) salirebbe a 25.700 euro: 10%, più o meno in linea con quello richiesto a buona parte del personale della scuola. Va anche considerato il fatto che un conto è passare, poniamo, da 257.000 a 231.300 euro, e ben altra cosa è restare inchiodati ai 24.000 di gran parte dei dipendenti della scuola, quando si aveva la legittima aspettativa, prevista contrattualmente, di passare a 27 mila (in virtù della quale potrebbero già essere state impegnate delle somme). Che ne pensate? Ditelo rispondendo al sondaggio su tuttoscuola.com.