Tagli e recessione: grandi sfide per le scuole private britanniche

Il Times ha recentemente riportato i risultati di una ricerca sui probabili futuri scenari che potrebbero presentarsi alle scuole pubbliche inglesi all’indomani delle elezioni che si svolgeranno il prossimo anno in Gran Bretagna.

Al centro di tale studio l’ipotesi ventilata dai Conservatori di progettare una diversa tipologia di scuola privata, libera da tasse, in diretta competizione con le scuole private attualmente esistenti.

La loro sopravvivenza, già messa a dura prova dalla attuale crisi economica, non potrà essere assicurata se non attraverso drastiche soluzioni, già in parte adottate riducendo le rette scolastiche a carico delle famiglie per favorire le iscrizioni e aumentando il numero degli alunni per classe.

Il prossimo passo potrebbe essere la diminuzione delle spese per determinati servizi, da sempre caratteristici delle istituzioni anglosassoni, come le attività sportive, teatrali e culturali in genere. Preoccupante è l’eventualità che possano risentirne anche i cospicui investimenti per l’impiego dei testi on line, ampiamente utilizzati nel sistema scolastico inglese.

La crisi finanziaria mondiale ha già causato una tendenza alla contrazione nelle istituzioni scolastiche più grandi, avviate a diventare strutture più ridotte, con poche centinaia di alunni (attualmente, molte di esse ospitano un considerevole numero di studenti appartenenti a tutti gli ordini di scuola). L’incremento costante delle rette, come è avvenuto fino a tempi recenti, appare in questa congiuntura non più accettabile.

Inoltre, le spese affrontate fino ad oggi per gli insegnanti, a fronte di una riduzione del rapporto docenti/alunni di un terzo – da 12.6 a 8.3 – a partire dal 1981, rappresenta una criticità che si può contenere, a breve termine, con l’aumento del rapporto docenti alunni e/o con il taglio dei corsi di studio.