Supplenti: in Emilia Romagna più tutelati
Una busta paga più pesante. È la gradita sorpresa che hanno trovato i supplenti emiliano-romagnoli che hanno beneficiato in questi primi mesi dell’anno scolastico di congedi per maternità o paternità.
Vediamo perché.
Normalmente al personale a tempo determinato che si trovi in astensione obbligatoria spetta l’80% dello stipendio, e il 30% nei sei mesi di astensione facoltativa. I loro colleghi di ruolo, per effetto del contratto 2000-01 hanno invece il 100% dello stipendio durante i cinque mesi di astensione obbligatoria e nel primo mese di facoltativa.
L’Ufficio scolastico regionale dell’Emilia-Romagna, ritenendo che quel beneficio del 100% andasse esteso anche ai supplenti, con nota prot. 8152 del 23.7.2001 ha comunicato alle scuole della regione che “tutti i benefici introdotti dalle norme genericamente qualificate come congedi obbligatori e congedi parentali specificamente contemplati nell’art. 11 del nuovo contratto vanno indifferentemente applicati a tutti i lavoratori/lavoratrici dipendenti del comparto scuola a prescindere dai limiti temporali del contratto di lavoro”.
Una forma di tutela per i supplenti di quella regione, che ne stanno ricavando un considerevole beneficio economico. E tutti gli altri?
Il ministero dell’istruzione dovrebbe ora chiarire l’eventuale estensione di quella interpretazione, a meno che non si voglia creare una forma impropria di gabbia salariale nel comparto scuola. E che non si voglia indurre i supplenti di tutta Italia ad andare a far figli in Emilia-Romagna.
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