Sul reclutamento dei dirigenti Camera e Senato ancora su posizioni opposte?

In sede di conversione del decreto legge 280/2004 tre mesi fa il Senato aveva introdotto un emendamento che avrebbe consentito a circa 200 docenti di diventare ope legis dirigenti scolastici, sfruttando l’idoneità conseguita a seguito dell’ammissione con riserva al corso-concorso per presidi incaricati, anche se successivamente dichiarati privi dei requisiti richiesti per l’ammissione.

L’operazione salvataggio aveva provocato la protesta di tanti docenti in attesa del concorso ordinario, tanto che i sindacati di categoria erano intervenuti sul presidente della Camera per impedire la definitiva approvazione della norma ritenuta iniqua e destabilizzante.
La Camera aveva annullato l’emendamento (cfr. TuttoscuolaNEWS n. 182) con decisione “motivata essenzialmente dalla considerazione che il testo approvato al Senato affronta in modo parziale e insufficiente la delicata questione dei «presidi incaricati», che necessita invece un intervento organico e sistematico per la cui elaborazione sono necessari tempi più ampi..”.

Il Senato però la settimana scorsa, sfruttando la conversione del cosiddetto decreto legge omnibus, ha inserito nuovamente un emendamento “salva-docenti” idonei per l’assunzione in ruolo come dirigenti scolastici.

La nuova iniziativa di sanatoria ha sollevato un coro di critiche dell’opposizione parlamentare ed in particolare della sen. Soliani (dichiarazione a Tuttoscuola.com), nonché delle organizzazioni sindacali che hanno programmato per mercoledì 9 marzo una manifestazione di protesta per sollecitare il Presidente Casini ad assumere un coerente comportamento in occasione dell’approvazione definitiva della norma.
Spetterà ora nuovamente alla Camera decidere se sconfessare ancora una volta la decisione dei senatori oppure prendere atto della loro pervicace iniziativa di salvataggio.