Su esuberi e inidonei la Cisl-scuola chiede di trattare

La Cisl-scuola, dopo aver tirato un respiro di sollievo per gli scampati pericoli di drastiche misure contro il personale scolastico scomparse dal testo definitivo del decreto 95/2012 sulla spending rewiev, non si rassegna a vedere confermate le misure comunque presenti nel testo.

E chiede confronto e contrattazione, prima di mettere in campo mobilitazioni.  

Sono ancora molte le cose che non vanno nel decreto sulla revisione della spesa, anche se è rientrata l’ipotesi di dimezzare i collaboratori scolastici, così come quella di impiegare i docenti in esubero per coprire le supplenze brevi in ambito regionale – recita un comunicato Cisl-scuola – Restano, però, altre misure fortemente penalizzanti per i lavoratori della scuola, mentre si interviene in modo unilaterale su materie che da sempre sono affidate alla contrattazione.

Per quanto riguarda gli esuberi “Vogliamo che sia ricondotto a criteri contrattati il piano di utilizzo del personale in esubero. Se l’ipotesi di utilizzarlo in ambito regionale era di gravità inaudita, anche l’ambito provinciale risulta eccessivamente esteso, il che comporta sia problemi organizzativi e di gestione delle procedure per le scuole, sia un’inaccettabile vessazione del personale, sottoposto a condizioni di impiego assolutamente insostenibili”.

Per quanto riguarda il personale non idoneo “chiediamo all’Amministrazione di non applicare pedissequamente una norma così discutibile e sommaria: anche qui si ripete l’errore di atti unilaterali su materie che andrebbero affidate alla contrattazione. Nel frattempo, a questo personale (cui ad avviso della Cisl Scuola andrebbe riconosciuto il diritto alla dispensa dal servizio) non viene nemmeno concesso quanto previsto, in materia di requisiti previdenziali, ai lavoratori che risulteranno in esubero a causa della riduzione delle piante organiche della pubblica amministrazione e che potranno accedere alla pensione sulla base delle norme precedenti la cosiddetta “riforma Fornero”. Anche a questo chiediamo che si rimetta mano.