Tra i dati sugli studenti di cittadinanza non italiana relativi all’anno scolastico 2013-2014, presentati la scorsa settimana dal Miur e dalla Fondazione Ismu, ha colpito quello riguardante le iscrizioni alla scuola secondaria superiore: per la prima volta gli studenti stranieri in Italia hanno scelto in maggioranza gli istituti tecnici (38,5%) anziché quelli professionali (37,9%), finora i preferiti con percentuali che in passato avevano superato anche il 50%.
Il sorpasso va interpretato come un segnale di maggiore radicamento e stabilizzazione delle famiglie di questi studenti nel contesto sociale e lavorativo italiano. Molti di questi giovani peraltro sono nati in Italia.
Anche l’aumento, sia pure lieve, delle iscrizioni ai licei (in quindici anni sono passate dal 21,8 al 23,5%) va interpretata nello stesso modo, e riguarda in prevalenza le ragazze. I maschi invece hanno confermato la loro preferenza per l’area tecnico-professionale: complessivamente l’86% ha fatto questa scelta (il 44% si è iscritto ai tecnici, il 42% ai professionali).
A scegliere gli istituti professionali più che i tecnici sono rimasti i ragazzi di origine extraeuropea, soprattutto marocchini, pakistani e indiani (rispettivamente 46%, 43% e 42%), mentre quelli di origine europea si sono orientati in prevalenza verso i tecnici e in qualche misura anche verso i licei (ucraini 30%, romeni 28%, albanesi 25%).
Insomma, si può dire nel complesso che queste scelte riflettono abbastanza fedelmente il diverso grado di integrazione degli studenti stranieri e delle loro famiglie di provenienza nella società italiana: l’integrazione è più agevole e più solida se la provenienza è europea, più difficile e più fragile se è extraeuropea e se si intreccia con fattori di tipo culturale e religioso molto distanti da quelli che caratterizzano la pur variegata realtà europea.
Registrati a tuttoscuola
Benvenuto su Tuttoscuola.com!
Registrati a tuttoscuola
Grazie per esserti registrato
controlla il tuo indirizzo di posta per attivare il tuo abbonamento