Studenti sempre connessi? Sì, ma per studiare informarsi. La ricerca

Ma quale sempre connessi sui social: il 40% del tempo passato dai ragazzi sul web è rivolto allo studio e ai compiti. Una ricerca – “Teen’s Voice: valori, contesti e lavoro” – abbatte gli usuali cliché sui giovani. La terza edizione dell’indagine, nata dalla collaborazione tra Campus Orienta – Il Salone dello Studente e i professori Pietro Lucisano ed Emiliane Rubat du Me’rac della Sapienza, con il coinvolgimento di oltre 2300 studenti degli ultimi anni delle Superiori di tutta Italia, è stata presentata la scorsa settimana a Roma, secondo quanto segnalato da Ansa.

Anche se il 38% dei ragazzi sostiene che nel proprio territorio non si trova un impiego, il 72% degli studenti ha avuto nel corso delle scuole superiori almeno un contatto con il mondo del lavoro. Di questi, il 52% attraverso l’Alternanza Scuola Lavoro e il 44% con iniziative autonome. La percentuale cala se si guarda al lavoro retribuito: il 40% degli intervistati dichiara di aver percepito un compenso per la propria attività.

Il lavoro nel corso degli studi secondari è in generale più diffuso nell’area degli istituti tecnici (55%) e professionali (72%), tra i maschi (51%) e tra gli studenti del Centro-Nord Italia (Centro 47%, Nord 46% e Sud 38%).

Guardando al futuro, gli studenti chiedono un lavoro che sia stabile (91%), che lasci tempo per la famiglia (88%), che si svolga in un ambiente confortevole (82%) e che lasci tempo libero per una qualità di vita migliore (81%).

Contrariamente a quanto viene poi spesso affermato, non emerge un uso sconsiderato del web. La rete ha un peso importante nella giornata ma la maggioranza del tempo che i ragazzi le dedicano è rivolta ad attività legate all’apprendimento (40%), come fare i compiti (11%), acquisire conoscenze (8%), imparare a fare cose pratiche (8%), studiare una lingua straniera (7%), leggere notizie (6%). Al secondo posto le attività di intrattenimento (33%) come guardare video e film (14%), ascoltare la musica (13%) e giocare (6%). Al terzo posto le attività sociali (27%) come chattare (14%) e andare sui social (13%).