Studenti italiani quart’ultimi nel gradimento della scuola

Le indagini campione vanno sempre prese, come si sa, con una certa prudenza, ma qualcosa di vero, in qualche modo, lo dicono sempre.

E quella che emerge da uno studio internazionale HBSC, che in Italia è entrato a far parte del progetto nazionale, coordinato dall’istituto Superiore di Sanità, ci consegna ancora una volta, dopo cinque anni dalla precedente indagine, un mondo studentesco a cui, a quanto sembra, non piace la scuola, o, quanto meno, non piace molto più dei ragazzi di tanti altri Paesi.

I ragazzi italiani, secondo quell’indagine, hanno una percezione negativa dell’istituzione scolastica, ma il dato forse più preoccupante – dicono i curatori della ricerca – considerato che la scuola rappresenta un contesto educativo e di sviluppo privilegiato, é che questa convinzione aumenta con l’avanzare dell’età anagrafica.

La scuola, infatti, “piace molto” solo al 25,02% dei maschi e al 34,47% delle ragazze italiane di 11 anni, in sintesi meno di 1 su 3, mentre quando si arriva ai 15 anni il gradimento scende al 6,06% dei ragazzi e all’11,01% delle ragazze, ovvero meno di 1 studente su 10.

Il progetto di ricerca “Sistema di indagini sui rischi comportamentali in età 6-17 anni”, che si pone come obiettivo quello di monitorare i comportamenti di salute degli adolescenti italiani di 11, 13 e 15 anni, come supporto per l’orientamento delle politiche di educazione della salute, ha evidenziato che lo studio (che ha raggiunto oltre 77mila ragazzi), conferma la precedente indagine del 2006 e colloca gli studenti italiani nettamente al di sotto della media internazionale e addirittura al quartultimo posto per il livello di soddisfazione dei quindicenni, rispetto ai 41 paesi partecipanti all’indagine.

Se, dunque, l’indice di gradimento della scuola da parte degli studenti italiani è molto più basso di quello dei loro coetanei di altri Paesi, il mondo della scuola ha un altro problema di cui farsi carico.