Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Studenti italiani meno internazionali dei coetanei Ue

Presentata oggi giovedì 3 ottobre a Torino la ricerca “Generazione I…n Europa” edizione 2013 dell’Osservatorio nazionale sull’internazionalizzazione delle scuole e la mobilità studentesca, promosso da Fondazione Intercultura e Fondazione Telecom Italia (dati elaborati da Ipsos).

Dal rapporto emergono le tante difficoltà della scuola italiana nel necessario processo di internazionalizzazione. Rimangono infatti pochi gli istituti italiani che attivano almeno un’iniziativa di questo genere durante l’anno scolastico (il 53%, mentre in Germania sono il 97%); nonostante questo, vi è tuttavia una nota positiva su cui riflettere: la metà delle scuole italiane che sviluppano attività coinvolge infatti percentualmente più studenti che gli altri Paesi, ad eccezione della Germania. Tra gli interventi più immediati vi sono quelli derivanti dall’utilizzo delle nuove tecnologie che, dati alla mano, favoriscono gli istituti italiani ad intraprendere un percorso internazionale (tra le scuole italiane già attive, il 34% ha fatto ricorso alla tecnologia). Dalla ricerca emerge anche e soprattutto come via sia tanta voglia di internazionalizzazione tra gli adolescenti italiani: il nostro Paese si distingue difatti in ambito europeo per le forti aspettative che gli studenti ripongono sulla capacità e sul ruolo della scuola nel favorire una loro emancipazione di carattere internazionale, a differenza degli altri Paesi dove questa richiesta è inferiore perché la contaminazione interculturale è già in atto .

Da questo atteggiamento discende il giudizio complessivo sull’internazionalizzazione delle scuole molto più negativo da parte degli studenti italiani (56% degli intervistati dà voto insufficiente) rispetto alle opinioni degli studenti degli altri Paesi.

In maniera trasversale su tutti i Paesi, la mobilità individuale è però apprezzata da tutti gli attori: studenti (soprattutto noi italiani con il 67%), i docenti, i presidi, i genitori; ad esempio, è favorevole il 58% degli insegnanti italiani, stessa percentuale per quelli francesi, 61% per i tedeschi e i polacchi, 64% per quelli spagnoli, 54% per quelli svedesi.

Stando ai calcoli realizzati nell’indagine, un punteggio ben sotto la media europea (31,9) è quello che riescono ad ottenere i nostri studenti nell’indice di apertura all’estero (27,5).

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