Studente cade dal terrazzino della scuola, condannata dirigente scolastica. Cassazione rigetta ricorso

Otto anni fa uno studente cade dal lucernario del liceo Carlo Pisacane di Sapri, dove si trovava per assistere agli esami di maturità dei suoi compagni. Un volo di oltre sette metri che gli costò delicati interventi chirurgici che gli hanno permesso di riappropriarsi della propria vita e stare finalmente bene. La dirigente scolastica del polo liceale, Franca Principe, venne condannata per i fatti e lo scorso 22 maggio per lei è arrivata la sentenza definitiva: la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso confermando in questo modo la sentenza di secondo grado. La preside è stata quindi condannata per lesione colpose gravi, a un mese di reclusione pena sospesa, al beneficio della non menzione nel certificato penale e ad una provvisionale di 15mila euro. L’avvocato della DS: “Una sentenza che deve allarmare tutti i dirigenti scolastici“. Nel frattempo Franca Principe ringrazia su Facebook per tutti i messaggi di solidarietà ricevuti.

La Cassazione ha ricettato anche il ricorso di Nicola Iannuzzi, all’epoca dei fatti responsabile della sicurezza del liceo Carlo Pisacane. Per lui stessa condanna della dirigente scolastica: un mese di reclusione pena sospesa, al beneficio della non menzione nel certificato penale e ad una provvisionale di 15mila euro.

Resta da capire ora se verranno adottati anche provvedimenti disciplinari nei confronti della preside, una dirigente scolastica molto apprezzata per la sua efficenza e operosità. 

Proprio di fronte a quanto accaduto a Franca Principe il mondo della scuola si è mobilitato per chiedere la modifica della legge 81 del 2008, il testo unico sulla sicurezza sul lavoro che regolamenta anche i compiti dei presidi nell’ambito della sicurezza della scuola.  Ricordiamo che secondo la legge in vigore, come ha evidenziato anche l’accusa, le responsabilità sono del dirigente scolastico. 

Una sentenza, quella della Cassazione, che “Dovrebbe preoccupare tutti i dirigenti scolastici d’Italia” come ha evidenziato l’avvocato della difesa, Domenico Ciruzzi. “La mia assistita – ha detto l’avvocato – è stata condannata per fatti che si sono svolti in un’area dell’edificio che non era di competenza della scuola, ma della provincia di Salerno, e nel giorno in cui la stessa si trovava fuori Sapri per presiedere a una commissione d’esame. 

Nelle prossime settimane verranno depositate le motivazione che hanno indotto i giudici della Cassazione a rigettare il ricorso.