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Stranieri nati in Italia: l’’ex-ministro Kyenge propone la cittadinanza con inizio elementari

Ius soli o ius sanguinis? Cittadinanza in base al luogo in cui si nasce o in base alla discendenza parentale? A pochi giorni dalle elezioni europee l’ex ministro Cecile Kyenge riapre un dibattito che potrebbe diventare un assist per la Lega e per certe aree politiche del centro-destra.

Chi nasce e cresce in Italia entri in classe il primo giorno di scuola elementare da cittadino italiano”, ha scritto la Kyenge in una lettera consegnata al premier Renzi in occasione del suo tour elettorale nei territori emiliani.

Portiamo questa proposta alla Direzione del Pd, al Governo e in Parlamento”. È questa l’iniziativa assunta dall’ex ministro che ha aggiunto: “Dobbiamo dare una risposta a un milione di giovani nati e cresciuti in Italia e alle loro famiglie. Sono minorenni che vivono in Italia, imparano la nostra lingua (e i nostri dialetti), studiano e conoscono le nostre leggi, diritti e doveri, amano l’Italia, ma che non si vedono riconosciuta la nazionalità. Per la legge restano stranieri, anche se nella vita non lo sono”.

Un’idea simile era stata caldeggiata anche dal parlamentare del Nuovo Centro Destra (NCD) Carlo Giovanardi, anch’egli modenese come la Kyenge (candidata per il PD alle europee).

Abbiamo già perso troppo tempo – prosegue la lettera rivolgendosi direttamente a Renzi -. La politica deve avere il coraggio di prendere una decisione. Ne abbiamo parlato diverse volte insieme e con determinazione hai affermato più volte la volontà del Partito Democratico di dare una risposta ad un milione di bambini! Stai dimostrando in questi mesi di voler davvero cambiare verso al nostro Paese, ora, nel pieno di questa campagna europea, diamo un messaggio all’Europa”.

Nel mondo sono circa 30 su 194 gli Stati che applicano lo jus soli in modo automatico in modo incondizionato. Tra questi vi sono gli Stati Uniti, il Canada e quasi tutti gli stati del Sud America.

Gli Stati europei che ne fanno uso, come Grecia, Francia, Portogallo, Irlanda, Regno Unito e Finlandia pongono alcune condizioni per attribuire la cittadinanza ai nati sul proprio territorio.

La Francia da tempo applica lo jus soli; dal 1994 chi è nato in territorio francese da genitori stranieri ottiene la cittadinanza francese facendone richiesta, purché sia vissuto stabilmente sul territorio francese per almeno 5 anni. In Italia la permanenza deve essere di almeno 10 anni e la cittadinanza viene riconosciuta mai prima del compimento della maggiore età. 

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