Strane audizioni dei presidenti dei Consigli di Istituto: errore o segnale del cambiamento?

Vuoi conoscere problematiche, aspettative e richieste delle scuole?

A chi lo chiedi? Ai dirigenti scolastici che per legge hanno la rappresentanza legale delle scuole e sono i soli a potere agire con rilevanza esterna?

No, forse perché proprio per il loro ruolo rappresentano lo Stato: meglio cercare rappresentanti autentici, quelli di base.

Meglio, quindi, chiederlo ai presidenti dei consigli di istituto, anche se per legge esercitano una funzione interna alle istituzioni, convocando e presiedendo il Consiglio. In quanto genitori, possono essere considerati rappresentanti autentici del popolo che li ha eletti.

Poco importa se in questo momento quasi tutti i consigli d’istituto sono appena stati rinnovati e quasi sempre i presidenti, oltre ad essere di recentissima nomina, non sono ancora in grado di conoscere in modo approfondito le situazioni delle scuole.

Probabilmente deve essere stato questo il ragionamento con cui la presidente della Commissione cultura del Municipio XII “Aurelio” di Roma ha disposto l’audizione dei presidenti dei Consigli di istituto di tutti gli istituti comprensivi del territorio per il prossimo 28 gennaio.

Le istituzioni statali degli istituti comprensivi del XIII Municipio comprendono 37 scuole con oltre 10.300 alunni iscritti, l’equivalente, ad esempio, della popolazione scolastica della provincia di Oristano.

Si può ritenere che la dimensione complessiva di quelle scuole comporti una serie non indifferente di questioni organizzative, di carenze economiche, di fabbisogno di strumentazione, senza considerare problematiche sensibili di ordine sociale.

Lodevole l’iniziativa del Municipio, ma i destinatari dell’audizione non sono quelli invitati. Un errore dei destinatari scelti? Forse, ma si fa in tempo a rimediare.

A meno che l’iniziativa, trattandosi di un municipio pentastellato, non sia un segnale del cambiamento che si intende apportare all’interno delle nuove norme delegate che prevedono, tra le altre, la riforma degli organi collegiali.