Storia e nuove Indicazioni: come cambia. Rivedi il webinar gratuito

Il dibattito sulle nuove Indicazioni Nazionali si fa sempre più acceso. Anche per questo il MIM ha deciso di prorogare la consultazione fino al 17 aprile 2025. Nell’occhio del ciclone alcune discipline in particolare, una su tutte la Storia.

Tuttoscuola e la Fondazione Agnelli avviano un ciclo di approfondimenti con esperti di alcune delle principali discipline. Il primo appuntamento, dal titolo “Storia, cosa cambia con le Indicazioni Nazionali 2025”, si è svolto lo scorso 14 aprile. E’ possibile rivederlo di seguito:

Nella bozza delle nuove Indicazioni è la storia dell’Occidente ad assumere un ruolo predominante, così come assume centralità la “narrazione storica” da parte del docente come racconto di fatti, vicende, personaggi, epoche e intrecci. Ma non solo.
 
Come cambia, dunque, l’insegnamento della Storia con le nuove Indicazioni Nazionali?
 
Autorevoli esperti hanno parlato delle implicazioni didattiche, disciplinari e trasversali, che le nuove Indicazioni nazionali sulla storia comportano. Si è discusso di cosa esse richiedono in termini metodologici e di risorse didattiche e di quali differenze ci sono rispetto al testo vigente:

Giovanni Belardelli, già docente di Storia delle dottrine politiche all’Università di Perugia;
Antonio Brusa, già docente di Didattica della Storia all’Università di Bari e presidente della Società Italiana di Didattica della Storia;
Adolfo Scotto Di Luzio, docente di Storia della Pedagogia all’Università di Bergamo.

Hanno introdotto il webinar il prof. Italo Fiorin, coordinatore della Commissione delle Indicazioni Nazionali del 2007 e Loredana Perla, coordinatrice della Commissione delle Indicazioni Nazionali 2025.

 

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