Storia di un precario di successo

Luca Piergiovanni, 37 anni, aretino emigrato a Como, sarà premiato dal ministro Gelmini come “migliore docente dell’anno”, un titolo  assegnato dal presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, che ha istituito questo concorso assieme a Microsoft per valorizzare chi sa “migliorare la didattica nelle scuole attraverso la tecnologia“.

Ma lo stesso docente, laureato con lode, molto apprezzato dagli allievi e dai colleghi, è da cinque anni un professore precario: ogni anno cambia scuola, e non sa neppure se il prossimo anno avrà un nuovo incarico.

Una storia emblematica del nostro tempo che non può non far nascere il dubbio che ci sia qualcosa di strutturalmente sbagliato negli attuali meccanismi del reclutamento. Altrimenti come si spiega il fatto che un professore bravo, tanto da meritare un premio nazionale, e che dovrebbe essere conteso dalle scuole interessate ad avvalersi delle sue competenze, rischi di restare disoccupato?