Stop alla sanatoria per presidi incaricati
Aveva sollevato critiche pesanti e riserve di vario genere la proposta di immissione in ruolo ope legis a favore di un gruppo di docenti (circa 200) che, pur in mancanza dei requisiti, erano stati ammessi con riserva al corso-concorso per presidi incaricati, superando le varie prove e risultando alla fine (inutilmente) idonei.
Il Senato aveva approvato a loro favore un emendamento, in sede di conversione del decreto legge 280/2004, che consentiva di utilizzare quella idoneità per essere ammessi direttamente nei ruoli dei dirigenti scolastici. Un’iniziativa considerata quasi ad personam.
Nei giorni scorsi i sindacati confederali della scuola hanno indirizzato al presidente della Camera, on. Casini, la richiesta di evitare l’approvazione della norma ritenuta iniqua.
L’appello e le proteste giunte da varie parti, soprattutto dalle migliaia di docenti che hanno presentato nelle settimane scorse domanda di ammissione al concorso ordinario a 1500 posti per dirigenti scolastici, hanno ottenuto ascolto e giovedì scorso la commissione cultura della Camera, su proposta del relatore, on. Santulli, ha approvato a maggioranza (con l’astensione dei rappresentanti di AN) la soppressione dell’emendamento, “motivata essenzialmente dalla considerazione che il testo approvato al Senato affronta in modo parziale e insufficiente la delicata questione dei «presidi incaricati», che necessita invece un intervento organico e sistematico per la cui elaborazione sono necessari tempi più ampi..”.
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