Stato giuridico per legge e per contratto. Parola di ex-sottosegretario

La senatrice Albertina Soliani, già sottosegretario alla Pubblica Istruzione con il ministro Berlinguer, in un’intervista rilasciata a “Professione insegnante”, periodico on line della Gilda (www.gildains.it), ha dichiarato, a proposito dell’attuale doppio percorso contrapposto per la carriera degli insegnanti (proposta legislativa della maggioranza e contrattazione tra Aran e sindacati) che sarebbe opportuno “…un intervento “misto”. La via legislativa deve occuparsi dei fondamenti della scuola e della centralità della funzione docente, indicando gli obiettivi nazionali e il percorso di formazione, ma tutto il resto deve essere affidato alla libera contrattazione con i docenti e le loro organizzazioni sindacali”.
La proposta della senatrice dell’Ulivo merita certamente attenzione per gli aspetti di apertura e di conciliazione verso le iniziative in atto in campo sindacale e in campo legislativo.
La Soliani, nell’annunciare un progetto nuovo dell’Ulivo per la valorizzazione della professione docente, ha ammesso che forse in passato vi è stata una sottovalutazione del ruolo strategico degli insegnanti, ma si è detta convinta della necessità di “… un progetto politico che veda protagonisti gli insegnanti, che ne faccia il perno delle trasformazioni, ridando valore alla professione docente, fiducia al Collegio dei docenti e, soprattutto, ritornando ai fondamenti della Costituzione per ciò che riguarda l’insegnamento: la libertà e la responsabilità”.
La senatrice, pur esprimendo alcune critiche sul progetto di riforma del ministro Moratti, ha mostrato segni di apertura affermando “…che la scuola è troppo importante per la crescita civile del Paese e non deve diventare occasione di conflitto permanente”.
Un no secco lo ha espresso invece verso il progetto di riforma costituzionale presentato dal Governo su iniziativa del ministro Bossi, affermando che il trasferimento totale della scuola alle Regioni “significa annullare il suo ruolo di costruzione sociale e civile della nazione, di fattore di inclusione e di coesione sociale”.