Stati generali sulla scuola del mezzogiorno per cambiare

Non possiamo in alcun modo limitarci a difendere lo status quo di una scuola e di una università che sono chiamate a cambiare, a migliorare la qualità della loro offerta e a superare tanti limiti“. Lo ha detto il presidente della Giunta regionale della Campania, Antonio Bassolino aprendo gli “Stati generali delle scuole del Mezzogiorno” in programma a Castel Volturno.

Il problema che abbiamo di fronte – ha osservato Bassolino – è come cambiare. Le risposte non possono essere affidate a esigenze di cassa contingenti o a singole misure, magari condivisibili ma del tutto inadeguate a configurare un percorso di rilancio credibile“.

Agli stati generali sulla scuola del Mezzogiorno hanno partecipato un migliaio di persone tra docenti, studenti, amministratori e politici. Un confronto aperto per il quale l’on. Nicolais, vice presidente della Commissione cultura della Camera, si è rammaricato del mancato invito al ministro Gelmini, con il quale sarebbe stato quanto mai opportuno un confronto.

Proprio la Gelmini, come si ricorderà, questa estate, nel commentare i livelli di scarso rendimento delle scuole meridionali, aveva espresso riserve sui docenti del sud, poi smentite, provocando una reazione negativa che ora potrebbe trasformarsi in una occasione di riflessione più razionale sulla situazione oggettiva di deludenti livelli qualitativi della scuola meridionale.

Quella di Castel Volturno è una occasione per la scuola del mezzogiorno prima di tutto di interrogarsi, di cercare al proprio interno le cause della situazione che la vede in svantaggio rispetto al resto d’Italia. Un’occasione per cercare nella società civile e ai diversi livelli istituzionali, prima ancora che ai livelli nazionali, gli slanci e l’impegno per i cambiamento.