Sperimentazione/4: ci vuole un mese prima di cominciare

Non appena vi sarà il parere del CNPI, atteso per il 10-11 di settembre, il MIUR emanerà il decreto sulla sperimentazione, rivisto e corretto anche alla luce delle indicazioni fornite dal massimo organo della scuola (ad esempio, la sperimentazione sarà aperta anche agli istituti comprensivi, non inclusi nella bozza di decreto; e poi verrà chiarito che il progetto avrà durata quinquennale).
Ma c’è prima un altro nodo da sciogliere. L’Anci, l’associazione dei comuni, in un comunicato emanato dopo l’incontro al Miur del 29 agosto, ha ribadito che la sperimentazione potrà partire “solo dopo la definizione delle effettive condizioni di fattibilità e la sottoscrizione in sede di conferenza unificata di un documento sul ruolo dei diversi soggetti istituzionali”.
Questo impegno mal si concilia con le affermazioni del ministro del 31 agosto, che assicurava che l’elenco delle scuole coinvolte nella sperimentazione sarebbe stato reso noto l’11 settembre. E contestualmente dovrebbe essere emanato il decreto definitivo, a lezioni già iniziate in alcune regioni. Staremo a vedere.
Subito dopo l’ufficio scolastico regionale definirà formalmente il piano della sperimentazione, includendovi le istituzioni scolastiche autorizzate a sperimentare (due per provincia e due paritarie per regione).
Da quel momento le scuole incluse nell’elenco procederanno a definire gli interventi organizzativi necessari (orari, ripartizioni delle competenze tra i docenti, prevalente, ecc.) e a predisporre attrezzature e locali (laboratori, portfolio, ecc.).
Saremo certamente nell’ultima decade di settembre quando, forse, potranno entrare a scuola nelle prime classi anche i pochi giovanissimi ammessi in anticipo, senza però una riapertura ufficiale delle iscrizioni (come ha dichiarato il ministro Moratti, contraddicendo quanto riportato nella bozza di decreto sulla sperimentazione).
L’avventura potrà cominciare, sperando che nel frattempo, oltre ai documenti di base (indicazioni e raccomandazioni già in linea da settimane), il ministero fornisca indicazioni sulle fasi attuative e, soprattutto, assicuri i mezzi finanziari a sostegno dei progetti, visto che già diverse risorse in proposito ci sono per effetto della legge 440/1997 e del contratto del personale (formazione). A sostegno della sperimentazione, inoltre, potrebbe essere utilizzato il 10% del finanziamento previsto per l’ampliamento dell’offerta formativa delle istituzioni scolastiche a disposizione dei direttori regionali (C.M. n. 93 del 6 agosto 2002).