Sperimentazione e Cnpi: manovre in corso anti-bocciatura

Basso profilo, minimizzare e attendere, sperando che più che una bocciatura sia un rinvio agli esami di riparazione, magari un invito al ministro a reimpostare la sperimentazione per la scuola dell’infanzia e per la scuola elementare: tra poche ore il Cnpi, il massimo organo consultivo della scuola, si pronuncerà sulla proposta ministeriale e a Viale Trastevere si registra un gran da fare per rassicurare le organizzazioni sindacali su alcuni punti del decreto, sui quali nutrono forti riserve (modalità di attuazione, risorse finanziarie, ricadute contrattuali e famiglie). In questa direzione è andato l’incontro di venerdì con i sindacati, peraltro giudicato non soddisfacente da molti degli intervenuti.
Ma quale peso assume effettivamente questo passaggio? Dal punto di vista giuridico, un peso modesto sulle decisioni del ministro (il parere non è vincolante), mentre ha una notevole importanza sul piano dei contenuti. Un parere del tutto negativo sul merito starebbe a significare che i tecnici della scuola – tale è la natura del Cnpi – non riconoscono validità ai contenuti della sperimentazione. Non sfuggono a nessuno le conseguenze politiche di un’eventuale bocciatura senza appello della proposta. Anche per questi motivi la fitta rete di relazioni e contatti deve portare a una risoluzione non completamente negativa.
Del resto, la partita del Cnpi non può essere considerata disgiuntamente da altri nodi intricati, che vedono ministro e sindacati su fronti contrapposti: la questione del ricorso al Consiglio di Stato per le graduatorie, i risparmi che il ministero deve individuare per la Finanziaria 2003, lo spoils system, etc.
Un muro contro muro non interessa a nessuno, probabilmente neanche a chi è arroccato sulle posizioni più estreme. Ecco allora che i contatti (formali e informali) in corso potrebbero portare da un lato a un ammorbidimento della posizione di forte contrasto che i sindacati avevano annunciato sin dal blitz estivo sulla sperimentazione, dall’altro ad alcune concessioni del MIUR su altri fronti.