Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Speciale Alunni stranieri

 

INDICE

1. Gli alunni stranieri, l’Italia che cambia
2. Boom di alunni stranieri: aumento di 51 mila in un anno
3. Il passato e il futuro degli alunni stranieri in Italia
4. Gli alunni stranieri sono tanti, ma in Europa sono di più
5. Dove sono
6. Chi sono
7. Tra i banchi di scuola altre 16 religioni oltre alla cattolica
8. La babele delle lingue
9. Lo straniero sul muro

 

1. Gli alunni stranieri, l’Italia che cambia

232 mila alunni stranieri nelle scuole italiane (3 ogni cento studenti), 51 mila in più dell’anno scorso (+28%). La scuola italiana ha sempre più colori.

Ecco i “più” dell’interculturalità che si vive nelle nostre aule: la nazionalità più diffusa? Gli albanesi (40 mila). La religione? Musulmana (90 mila). 189 le nazionalità rappresentate, 16 le religioni professate oltre quella cattolica.

I dati relativi agli alunni stranieri nelle scuole italiane per l’anno 2002-2003, di prossima pubblicazione da parte del ministero dell’Istruzione, sono stati in parte anticipati dallo stesso ministero nel corso di un convegno promosso dal CIDII (www.roma-intercultura.it) e sono stati elaborati da Tuttoscuola. Confermano definitivamente la natura strutturale del fenomeno migratorio con tendenza allo sviluppo che potrebbe portare nel 2010 il tasso di presenza degli studenti di nazionalità non italiana al 6% dell’intera popolazione scolastica, cioè ai livelli dei principali paesi europei dove l’integrazione si è ormai stabilizzata a quote per noi impensabili.

Due alunni stranieri su tre si trovano in scuole del nord (Milano ne ha 24.500).

Dietro ognuno dei 232 mila alunni c’è una famiglia, prova della crescente situazione di stabilità e di presenza consolidata degli stranieri.

Le 189 nazionalità rappresentate dagli alunni iscritti (l’Istat ha censito 195 nazionalità in tutto il mondo) dimostrano che il fenomeno migratorio non è conseguenza soltanto di eventi politici straordinari che hanno interessato alcuni Paesi, e non ha quindi valore transitorio, congiunturale.

È la globalizzazione dell’emigrazione quella che emerge. Uno speciale con dati, statistiche e analisi è pubblicato su http://www.tuttoscuola.com

 

2. Boom di alunni stranieri: aumento di 51 mila in un anno

I dati sugli alunni con cittadinanza non italiana iscritti alle scuole statali e non statali del nostro Paese nel 2002-2003 rilevano innanzitutto un forte aumento, rispetto all’anno precedente, di 51 mila unità, passando dai 181.767 del 2001 ai 232.766 del 2002, con una incidenza pari al 2,96% dell’intera popolazione scolastica.

Quel salto in avanti di 51 mila alunni stranieri equivale ad un incremento del 28% nella popolazione straniera in un solo anno: un tasso di crescita inferiore solamente a quello registrato dal 1998 al 1999 quando da 85.522 gli alunni non italiani passarono a 119.679 con il 40% di aumento.

L’incremento maggiore dal 2001 al 2002, sia in termini assoluti che percentuali, si è avuto nelle regioni del nord-ovest (Piemonte, Lombardia e Liguria): 20.712 alunni in più con un tasso di incremento del 30,2%.

Le Isole, tradizionalmente considerate come terra di passaggio degli immigrati, hanno accolto a scuola circa mille alunni in più dell’anno precedente con un incremento di quasi il 18%.

Al boom delle presenze si accompagna anche un dato di consolidamento che è dato dall’aumento percentuale di alunni stranieri tra il 1997 e il 2002 nelle scuole medie e negli istituti d’istruzione secondaria superiore, rispettivamente del 2% e del 4%, a testimonianza della continuità di scolarizzazione degli alunni.

Alunni con cittadinanza non italiana dal 2001 al 2002

Aree

2001-02

2002-03

differenza

Incremento %

Nord Ovest

68.523

89.235

20.712

30,23%

Nord Est

52.487

67.281

14.794

28,19%

Centro

42.395

53.686

11.291

26,63%

Sud

12.789

15.996

3.207

25,08%

Isole

5.573

6.568

995

17,85%

ITALIA

181.767

232.766

50.999

28,06%

Elaborazione Tuttoscuola su dati MIUR

 

3. Gli alunni stranieri sono tanti, ma in Europa sono di più

232 mila alunni stranieri nelle scuole italiane non sono certamente pochi, ma rappresentano comunque solamente circa il 3% dell’intera popolazione scolastica italiana: una percentuale non ancora del tutto “europea”, visto che molti Paesi dell’Unione registrano tassi ben più alti.

Ad esempio, in Germania gli alunni stranieri sono il 9,7% del totale (oltre 951 mila alunni di cittadinanza straniera nel 2001), senza considerare gli alunni con cittadinanza tedesca provenienti dai territori dell’ex-blocco sovietico.

In Francia gli alunni stranieri sono quasi tre volte più numerosi di quelli ospitati in Italia (e non sono compresi in questo calcolo gli alunni della secondaria superiore).

In Inghilterra sono il 14% dell’intera popolazione scolastica (920 mila alunni) di cui ben 508 mila iscritti nella scuola primaria (5-11 anni).

In Svizzera gli alunni stranieri nella scuola dell’obbligo rappresentano il 23% del totale.

Gli alunni dell’ex-Jugoslavia allora rappresentavano solamente il 2%; ora hanno raggiunto il 37% di presenze, segno anche dei tempi della storia.

Un paese che viaggia sui valori italiani, sia in termini percentuali che quantitativi, è la Spagna: 201 mila presenze, pari ad un tasso del 2,95% dell’intera popolazione scolastica.

Altri due dati, non quantitativi, differenziano l’Italia dal contesto europeo, come ha evidenziato lo studio del Miur:

  • la velocità di cambiamento, rapidissimo, del modello italiano rispetto alla più lunga tradizione multiculturale di altri Paesi europei (in Francia, terra di immigrazione da 150 anni, da decenni si registra un tasso di presenze straniere del 6-7%);
  • una presenza disomogenea degli alunni stranieri sul territorio nazionale (in prevalenza al nord e nei comuni di provincia più che nei comuni capoluogo).

 

4. Il passato e il futuro degli alunni stranieri in Italia

La presenza massiccia di alunni stranieri nelle aule del Belpaese è un fenomeno recente.

Vent’anni fa gli alunni con cittadinanza non italiana erano solo 6.104. Da allora sono aumentati 38 volte tanto, cioè del 3.813%, diventando appunto quasi 233 mila.

Dieci anni fa erano 37.478: dal 1993 sono aumentati di quasi 200 mila unità.

Cinque anni fa, nel 97/98 erano poco più di 70 mila: in un quinquennio sono dunque triplicati ad una media di oltre 32 mila unità all’anno.

Nell’ipotizzare le tendenze di sviluppo delle presenze di alunni stranieri nelle scuole italiane, il Miur lo scorso anno aveva previsto per il 2002-2003 una quantità oscillante tra l’ipotesi minima di 229.142 e una di massima di 236.075 per una media di 232.608, perfettamente allineata al numero che si è poi registrato (232.766).

Cosa prevedeva per i prossimi anni lo studio del Miur?

Per l’anno in corso sono previsti dai 270 ai 285 mila alunni (circa 45 mila più del 2002). Per il 2010 sono previsti dai 488 ai 566 mila alunni con un incremento ipotizzato di circa 285 mila nuovi alunni in più rispetto al 2002.

Nel 2010 gli stranieri saranno il 6% dell’intera popolazione scolastica nazionale: con quella percentuale avremo raggiunto gli attuali livelli europei di integrazione.


5. Dove sono


Gli alunni stranieri sono concentrati soprattutto al nord, dove si raggiunge ormai una percentuale quasi europea di stranieri rispetto all’intera popolazione scolastica: il 5,3% nel Nord Est e il 4,6% nel Nord Ovest.

Le più “europee” per percentuale di stranieri sull’intera popolazione scolastica sono Prato 7,9%, Mantova (7,7%), Reggio Emilia (7,1%), Modena (7%), Piacenza (6,4%).

In valori assoluti le città con il maggior numero di alunni stranieri sono naturalmente alcune metropoli: Milano (24.500), Roma (13 mila) e Torino (10.700).

Due alunni stranieri su tre (cioè 156 mila su 232 mila) frequentano scuole del nord.

Più di un terzo delle province italiane raggiunge e supera i 2 mila alunni stranieri nelle proprie scuole, con l’en plein delle province marchigiane tutte e quattro sopra i 2.000. In Emilia-Romagna sono sette su nove le province sopra i 2 mila alunni, in Lombardia otto su undici e nel Veneto cinque su sette.

La Sardegna, notoriamente esclusa dal passaggio migratorio, accoglie in tutte le scuole dell’isola solamente 1.074 alunni stranieri.

 

6. Chi sono

Rumeni ed Ecuadoregni sono gli studenti che registrano il maggior aumento dal 2001 al 2002, raddoppiando le presenze: 15.509 i primi e 7.273 i secondi.

Sono comunque gli Albanesi ad avere il maggior numero di presenze in assoluto: 40.482, davanti ai ragazzi provenienti dal Marocco (33.774), seguiti da quelli dell’ex-Jugoslavia (21.762) e della Romania (15.509).

Nel 99-2000 gli Albanesi e i Marocchini avevano una quantità di presenze pressoché pari (poco meno di 21 mila ciascuno); come si vede gli Albanesi hanno preso il largo con quasi 7 mila presenze in più rispetto agli alunni marocchini.

Delle 195 cittadinanze rilevate dall’Istat a livello mondiale ne sono presenti nelle scuole italiane ben 189.

La provincia di Milano ne registra ben 165, Roma 144, Torino 124.

Ci sono province con accentuata presenza di specifiche comunità come, ad esempio, Prato, una delle città a più alta densità di stranieri nelle scuole (7,85%), dove i cinesi sono quasi la metà.

A Mantova (7,65% di stranieri) prevalgono i marocchini, come a Reggio Emilia e a Modena; a Piacenza e a Pordenone prevalgono gli Albanesi.

Cremona, con una alta densità (5,95% di stranieri) ha una situazione particolare con prevalenza di alunni indiani; così Genova (5,52% di stranieri) dove prevalgono gli alunni dell’Ecuador (43,21% degli stranieri presenti.

Le cittadinanze più diffuse – 2002/03

Albanesi

40.482

Marocchini

33.774

Romania

15.509

Cina

13.447

Ex-Jugoslavia

9.743

Ecuador

7.273

Macedonia

6.375

Elaborazione Tuttoscuola su dati MIUR

 

7. Tra i banchi di scuola altre 16 religioni oltre alla cattolica

I ragazzi stranieri in classe non costituiscono solamente un problema di razze e di nazionalità. C’è anche la situazione, ancor più delicata, delle religioni che le loro famiglie professano.

Tuttoscuola, sulla base dei dati sulla nazionalità degli studenti stranieri frequentanti scuole italiane, ha svolto uno studio sulle religioni dei diversi Paesi interessati, pervenendo ad un risultato stimato ma attendibile sulle situazioni della religione professata.

Se non si considerano gli oltre 53 mila ragazzi provenienti da paesi di cultura neolatina di religione cattolica (in particolare dall’America del sud), ci sono nelle scuole statali e non statali altri 180 mila ragazzi, provenienti da Paesi di tutto il mondo, che fanno riferimento ad almeno 16 religioni diverse.

52 mila di loro sono cristiani: 42 mila ortodossi (soprattutto da Paesi dell’Europa orientale) e 10 mila tra protestanti, anglicani e luterani (ci sono anche 200 cristiani copti).

I più numerosi in assoluto sono comunque i musulmani (oltre 100 mila, di cui più di 10 mila sunniti), provenienti dai Paesi arabi del bacino del Mediterraneo e dal medio oriente.

26 mila ragazzi fanno riferimento a religioni orientali: 7.400 buddisti, 6.600 confuciani, 5.600 induisti, 3.400 animisti e 3.000 taoisti.

Non mancano religioni presenti in percentuali minori: ebraica, scintoista, sikh e anche lamaista (dalla Mongolia).

Non si può negare il fatto che una simile quantità di religioni presenti nelle aule italiane dà un senso di grande visione ecumenica della scuola.

Religioni degli alunni stranieri in Italia (stima)

Religione

alunni

%

Musulmana

90.299

38,79%

Cattolica

53.583

23,02%

Ortodossa

41.937

18,02%

Musulmana sunnita

10.406

4,47%

Protestante, Anglicana e Luterana

9.980

4,29%

Buddista

7.397

3,18%

Confuciana

6.559

2,82%

Induista

5.615

2,41%

Animista

3.415

1,47%

Taoista

2.936

1,26%

cristiana copta

204

0,09%

Scintoista

169

0,07%

Ebraica

167

0,07%

Sikh

106

0,05%

Lamaista

8

0,00%

Totale alunni stranieri

232.766

100,00%

Elaborazione Tuttoscuola

 

8. La babele delle lingue

189 nazionalità censite dal Miur tra i ragazzi stranieri nelle nostre scuole, 16 religioni professate dalle loro famiglie secondo una stima di Tuttoscuola; e le lingue?

Tuttoscuola per l’individuazione delle lingue parlate ha seguito la stessa procedura per le religioni, desumendola dai dati ufficiali dei diversi Paesi di provenienza.

Il risultato è stato incredibile: potrebbero essere 113 le diverse lingue parlate dai ragazzi o, meglio, dalle loro famiglie. Da notare che ci si è attenuti alle lingue ufficiali, tralasciando, soprattutto per i Paesi africani, le lingue locali, i dialetti e lingue miste derivanti dalle tradizionali lingue europee delle ere coloniali.

L’albanese e l’arabo la fanno da padroni rispettivamente con 43 mila e 41 mila ragazzi che le parlano. Spagnolo (paesi sudamericani), francese e inglese come lingue europee di esportazione hanno un posto di riguardo, ma tra le lingue più parlate ve ne sono alcune del tutto sconosciute agli italiani anche per il solo termine di denominazione, come, ad esempio, il talalog (Filippine), l’hindi (India), il quechua (Perù), il pasthu e l’urdu (Pakistan), il wolof (Senegal), l’amarico (Etiopia) e il tamil (Sri Lanka).

Una babele di lingue che costituisce inizialmente un ostacolo all’integrazione e all’inserimento scolastico, soprattutto per gli alunni più piccoli o di recente immigrazione.

Dietro la babele di lingue si fa largo ogni giorno di più una nuova figura professionale che anche nelle scuole può fare da tramite per l’inserimento: il mediatore linguistico.

Ma il migliore mediatore linguistici resta sempre il compagno di banco.

Principali lingue parlate nei Paesi di provenienza degli alunni stranieri (stima)

Lingue nazionali

Alunni

 

Lingue nazionali

Alunni

Albanese

43.254

 

Tedesco

2.530

Arabo

41.060

 

Ucraino

2.415

Spagnolo

23.397

 

Urdu

2.111

Rumeno

16.032

 

Croato

2.076

Cinese

14.583

 

Cingalese

1.639

Francese

11.194

 

Turco

1.610

Inglese

9.055

 

Moldavo

1.563

Serbo

8.914

 

Bulgaro

1.454

Macedone

5.623

 

Quechua

966

Tagalog

5.050

 

Sloveno

888

Hindi

4.537

 

Pasthu

684

Portoghese

4.242

 

Amarico

636

Russo

3.810

 

Persiano

603

Berbero

3.735

 

Wolof

594

Serbo-croato

3.581

 

Coreano

570

Polacco

3.537

 

Curdo

543

Bengali

2.530

 

Tamil

410

Elaborazione Tuttoscuola

 

 

9. Lo straniero sul muro

Reggio Emilia è una provincia con uno dei più alti tassi di presenza di alunni stranieri (7,15%) nelle scuole, con una lunga tradizione di integrazione e con una prevalente presenza di marocchini e, nelle campagne della pianura padana, di indiani del Panjab (come a Mantova e a Cremona).

È forse per questa consuetudine con lo straniero che il Comune capoluogo, un paio d’anni fa, ha tirato migliaia di copie di un manifesto (andato a ruba), in diverse lingue, in cui sono state riprodotte alcune frasi che una mano sconosciuta aveva scritto su un muro di Monaco di Baviera:

Se il tuo Cristo è ebreo,

se la tua democrazia è greca,

se la tua scrittura è latina

e i tuoi numeri sono arabi,

se la tua maglietta è cinese,

se le tue vacanze sono slave,

allora il tuo vicino non ti può essere straniero.

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