Spagna: riforma della secondaria superiore dal 2008-2009

I tempi delle riforme scolastiche in Spagna sono assai più rapidi dei nostri. Il governo socialista di Zapatero, che aveva già in vari punti ritoccato (senza sconvolgerlo) il sistema scolastico ereditato dal predecessore popolare Aznar, ha deciso di far decorrere la riforma dell’istruzione secondaria superiore (bacchilerato, di durata biennale) dall’anno scolastico 2008-2009.

In precedenza erano stati rivisti in senso più unitario, rispetto ai propositi di Aznar (che peraltro non fece in tempo ad attuarli), gli ordinamenti e i programmi del biennio terminale della scuola obbligatoria, di durata decennale.

Il bacchilerato, che ha caratteristiche di tipo liceale, ha solo tre indirizzi: artistico, scientifico-tecnologico e umanistico-sociale. Alcune materie sono comuni ai tre indirizzi (lingua nazionale, che è il castigliano, lingua straniera, storia spagnola, filosofia, educazione fisica e religione, che sarà però facoltativa). Obbligatoria invece, tra le proteste della chiesa cattolica, sarà una materia nuova, educazione alla cittadinanza, che recepirà le novità di ispirazione laica introdotte dal governo socialista nella legislazione spagnola. Altre materie, come matematica, hanno programmi specifici. Ma occorre tener conto che in Spagna il Ministero nazionale stabilisce solo il 65% dei curricoli (55% per le Regioni, come la Catalogna, che hanno una lingua locale riconosciuta).

A conclusione degli studi gli studenti sosterranno un esame, che fungerà anche da prova di ammissione all’università. Il precedente governo aveva introdotto l’esame conclusivo del bacchilerato (prima non previsto), mantenendo però anche quello di ammissione e suscitando forti proteste da parte degli studenti. Zapatero ha prudentemente ritenuto di unificare le prove.

Il problema della forte dispersione che caratterizza la scuola spagnola, e in particolare il biennio terminale della scuola obbligatoria, viene affrontato consentendo il passaggio alla classe superiore anche con due insufficienze: una specie di debito formativo, simile a quello che in Italia si è deciso di far recuperare. Il governo Aznar aveva invece pensato di introdurre una forte differenziazione nel biennio obbligatorio, una specie di “doppio canale”: una riforma subito bloccata da Zapatero.