La scure dell’austerity sull’istruzione. In Spagna

Diverse autonomie spagnole hanno annunciato che non applicheranno la strategia del governo centrale per fronteggiare la crisi economica che attanaglia il Paese.

Riferisce, infatti, El Paìs che alcune regioni, come l’Andalusia e i Paesi Baschi, non intendono aumentare del 50% le tasse universitarie né innalzare il rapporto insegnanti alunni.

Recentemente, è stato aumentato di un’ora l’orario di lavoro degli insegnanti e tutte le misure previste concorrono, nelle intenzioni di Madrid, a reperire i 10 miliardi di euro che si calcola siano necessari per far uscire la Spagna dalla crisi economica e allontanarla dallo spettro del default.

Tuttavia, altre comunità come quella Catalana sono in accordo con il piano di restrizioni del governo e hanno già annunciato che aderiranno alla riforma, anche con tagli alla sanità oltre che al comparto dell’istruzione.

Si annuncia dunque una adozione delle misure anti crisi a macchia di leopardo, con la scuola che potrebbe dover affrontare maggiori difficoltà a seconda dei territori.

Soprattutto la comunità basca è intenzionata a far valere la sua ampia autonomia, facendo ricorso presso i più alti gradi di giudizio per evitare di applicare quella che sembra un’indebita ingerenza nella propria legislazione.