Abilitazione in Spagna: il TFA italiano come modello positivo

Una recente nota del Miur, Direzione generale per gli ordinamenti scolastici (prot. 0007277 del  25/11/2014), prende posizione in modo netto e chiaro sulla questione della validità in Italia della abilitazione all’insegnamento conseguita in Spagna tramite il ‘Master de Profesorado’.

Nella citata nota si segnala che "molte delle formazioni professionali di ‘Master de Profesorado’, con particolare riferimento alle formazioni professionali offerte in modalità e-learning da Università spagnole, realizzano il ‘practicum’, tirocinio esterno previsto dal percorso formativo spagnolo, interamente presso istituzioni scolastiche italiane statali o paritarie. Non solo, ma spesso, gli esami finali che dovrebbero, per normativa spagnola, svolgersi presso le Università spagnole coinvolte, sono effettuati in Italia".

Ebbene, chiarisce la nota, "Si avvisa che le formazioni professionali di ‘Master de Profesorado’ così conseguite, ancorché regolarmente documentate, non saranno prese in considerazione ai fini del riconoscimento della professione di docente" in Italia e "si invitano i dirigenti scolastici in indirizzo, a non sottoscrivere convenzioni o permettere, comunque, lo svolgimento di tirocini per il  completamento di formazioni professionali appartenenti ad ordinamenti scolastici di altri Paesi".

A certe condizioni però, come prevede la vigente normativa europea, i titoli di abilitazione – quelli spagnoli come quelli di altri Paesi – possono essere riconosciuti: frequenza regolare, esami in loco, certificazioni riconosciute, tirocinio.

Sul percorso che porta all’abilitazione professionale in Spagna, posto a confronto con quello previsto in Italia dal TFA, si è svolto la scorsa settimana un seminario all’università di Granada – dottorato internazionale di ricerca in Educazione comparata -, realizzato in collaborazione con l’università di Roma Tor Vergata, relatori i professori Miguel A. Pereyra e Orazio Niceforo. E’ emerso che gli spagnoli sono molto critici verso il loro attuale modello abilitativo considerato poco formativo soprattutto sul versante del tirocinio ("practicas"),  e guardano con interesse al modello italiano del TFA per la maggiore consistenza complessiva delle attività previste e la migliore organizzazione del tirocinio, derivante dalla stretta collaborazione tra i docenti dell’università e quelli della scuola (con tutors, laboratori, relazioni e valutazione specifica del tirocinio ecc.).