Solo il 54% degli insegnanti italiani è laureato

Se il futuro del Paese, come afferma il governatore della Banca d’Italia, Draghi, è nella scuola e nel livello di istruzione degli italiani, a maggior ragione, ci si potrebbe aspettare che tra gli insegnanti sia diffuso il più alto livello di istruzione.
Invece, secondo quanto ha rilevato la Ragioneria Generale dello Stato in base ai dati del consuntivo 2004, i docenti di ruolo in possesso di laurea erano nel 2005 il 54,2%.
Ovviamente i settori della scuola materna ed elementare, dove il requisito di accesso è il diploma di secondaria superiore (anche se per i futuri insegnanti di questo settore da alcuni anni esiste la strada obbligata della laurea in Scienze della formazione primaria), pesano nella media generale, ma anche la scuola media vi concorre, se pur in quantità minore, e gli istituti superiori con gli insegnanti tecnico pratici.
Sono più di 324 mila gli insegnanti di ruolo che possiedono solamente il diploma su un totale di poco superiore a 707 mila.
Nella scuola media, soprattutto tra gli insegnanti di educazione tecnica, artistica e musicale, i diplomati sono il 20%, mentre nella scuola elementare sono l’82,6% e, addirittura, nella scuola dell’infanzia il 92,2%.
Va peggio tra i supplenti annuali dove gli insegnanti senza laurea sono più della metà (51,4%), mentre tra i supplenti fino al termine delle attività quasi due terzi (65,1%) sono laureati (grazie anche al fatto che la maggior parte delle nomine si effettua nelle scuole secondarie).
Un’altra sorpresa viene dai direttori dei servizi generali e amministrativi (Dsga) a capo degli uffici di segreteria delle scuole. Per accedere a quel ruolo occorre la laurea, ma, grazie al contratto nazionale che, in prima applicazione, ne ha previsto la deroga, i laureati sono soltanto il 18,5%.