
Soft e life skills arrivano a scuola: Senato approva disegno di legge sullo sviluppo delle competenze non cognitive

Con un voto di 80 favorevoli, nessun contrario e 47 astenuti, il Senato ha approvato il disegno di legge che introduce lo sviluppo di competenze non cognitive e trasversali nei percorsi scolastici e di formazione professionale. Dopo il via libera della Camera nell’agosto 2023, la proposta è ora legge, segnando un nuovo capitolo per l’educazione in Italia.
Cosa sono le competenze non cognitive?
Le competenze non cognitive includono abilità, atteggiamenti e conoscenze che vanno oltre le tradizionali materie scolastiche, come la matematica o le lingue. Queste competenze riguardano la capacità di relazionarsi, gestire le emozioni, risolvere problemi e adattarsi ai cambiamenti. L’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva già evidenziato nel 1993 l’importanza di queste “life skills” per il benessere personale e professionale, suddividendole in tre aree principali:
- Competenze emotive: consapevolezza di sé, gestione delle emozioni, gestione dello stress.
- Competenze relazionali: empatia, comunicazione efficace, costruzione di relazioni positive.
- Competenze cognitive: pensiero critico e creativo, capacità di risolvere problemi, decision making.
Obiettivo contrasto alla dispersione scolastica
La nuova normativa mira a combattere fenomeni come la dispersione scolastica e la povertà educativa, due sfide cruciali per il sistema italiano. L’insegnamento delle competenze non cognitive punta a formare studenti più consapevoli e resilienti, favorendo un inserimento migliore nel mondo del lavoro e nella società.
Tra le competenze che verranno sviluppate ci sono la stabilità emotiva, l’apertura mentale e la coscienziosità, considerate essenziali per affrontare un futuro complesso e in continua evoluzione.
Come funzionerà la sperimentazione
La legge prevede una sperimentazione triennale nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, che sarà volontaria e gestita su base progettuale. Le scuole interessate potranno presentare le loro proposte al Ministero dell’Istruzione e del Merito, che le valuterà attraverso una commissione dedicata.
Le fasi principali saranno tre:
- Primo anno: formazione dei docenti con fondi specifici assegnati a enti accreditati.
- Secondo e terzo anno: integrazione interdisciplinare delle competenze non cognitive nei metodi didattici, rispettando l’autonomia delle scuole.
- Valutazione e monitoraggio: la sperimentazione sarà monitorata fino al quinto anno delle superiori e al primo anno di eventuali percorsi terziari. La valutazione sarà affidata a esperti accademici e dirigenti scolastici in quiescenza.
Un passo avanti nella visione educativa del Paese
Ella Bucalo, senatrice di Fratelli d’Italia e membro della Commissione Cultura e Istruzione del Senato, ha sottolineato l’importanza del provvedimento: “L’obiettivo è rendere gli studenti autonomi e consapevoli delle proprie scelte per costruire il loro futuro. La scuola non forma solo la mente, ma anche la coscienza. I dati del 2024 mostrano una significativa riduzione della dispersione scolastica al 9%, soprattutto nelle regioni del Sud. Questo provvedimento rappresenta un passo concreto per affrontare il problema dell’abbandono scolastico, in linea con gli obiettivi del PNRR.”
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